È molto popolare e venerato nella Val Camonica, ma purtroppo di lui non si hanno sicure notizie storiche. Secondo le tradizioni locali, raccolte da scrittori del sec. XVII, era un soldato dell'esercito di Carlo Magno; dopo la battaglia di Mortirolo ottenne dall'imperatore di ritirarsi dall'esercito per evangelizzare la valle; in seguito sali sul monte di Berzo per fare vita eremitica in una spelonca, dove mori il 6 ag. 796.
Sebbene questa leggenda, nata forse nel sec. XIV-XV non abbia alcun fondamento storico, il culto di Glisente è però attestato almeno fin dal sec. XIII. Nel 1200, infatti, esisteva un altare a lui dedicato nella chiesa di Bovegno, un tempietto gli era consacrato a Nord-Ovest della stessa località, in una zona mineraria; in un atto di permuta redatto nel 1222 è ricordata una chiesa di S. Glisente; nel 1262 fu fondata nella stessa Bovegno una fraglia, o luogo pio, in suo onore con precisi statuti. Episodi della vita di Glisente sono raffigurati negli affreschi della pieve di S. Lorenzo (sec. XVI), in quella parrocchiale di S. Maria in Berzo, e in quella a lui dedicata sul monte che divide il territorio di Berzo da Bovegno e Collio in Valle Trompia (sec. XV). Nell'attuale chiesa parrocchiale di Berzo (sec. XVII) gli è dedicato un altro altare.
Nel sec. XVII G. fu incluso nel Calendario dei santi bresciani e la sua festa fu stabilita al 26 lugl., forse perché gli abitanti di Collio (o di Bagolino) restituirono in quel giorno le reliquie del santo che avevano precedentemente trafugato. Oggi però esse sono di nuovo scomparse e non si sa dove si trovino.
La sua festa è oggi celebrata soltanto dalla parrocchia di Berzo nella chiesa a lui dedicata sul monte omonimo.
Autore: Alfredo Brontesi
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