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I Martirologi di Gorman e del Donegal commemorano questo santo il 20 giugno. È il patrono di Cluain-Bairenn (Clonburren, contea di Roscommon) e potrebbe esservi qualche connessione tra lui e Càirech Dergain, considerato fondatore di una comunità di monache a Cìuain-Bairenn.
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San Guibsech, venerato il 20 giugno, è una figura enigmatica nella storia della santità irlandese. Sebbene i Martirologi di Gorman e del Donegal lo annoverino tra i santi, le informazioni su di lui sono frammentarie e spesso contraddittorie. Ciò nonostante, la sua figura rimane oggetto di devozione e fascino, specialmente nella contea di Roscommon, dove è considerato patrono di Cluain-Bairenn (Clonburren).
Le origini di San Guibsech sono poco note. Alcune fonti lo identificano come un nobile locale, mentre altre lo considerano un pellegrino proveniente da una regione lontana. La tradizione lo associa al VI secolo, un'epoca di grande fermento religioso in Irlanda.
Si narra che San Guibsech si stabilì a Cluain-Bairenn, fondandovi un monastero. La sua comunità era rinomata per la sua austerità e dedizione alla preghiera. San Guibsech era considerato un saggio e un taumaturgo, capace di compiere miracoli e guarire i malati.
La venerazione di San Guibsech si diffuse rapidamente in tutta l'Irlanda. Il suo nome compare in diversi calendari e liturgie, e la sua tomba a Cluain-Bairenn divenne meta di pellegrinaggio per devoti provenienti da tutto il paese.
Ancora oggi, San Guibsech è venerato come patrono di Cluain-Bairenn e come simbolo di fede e santità. La sua festa, il 20 giugno, è celebrata con messe speciali e pellegrinaggi alla sua tomba.
Esiste una possibile connessione tra San Guibsech e Càirech Dergain, figura leggendaria considerata fondatore di una comunità di monache a Cluain-Bairenn. Alcuni studiosi ipotizzano che si tratti della stessa persona, o che comunque San Guibsech abbia avuto un ruolo importante nella comunità monastica femminile.
Intorno a San Guibsech si sono sviluppate numerose leggende. Si narra che avesse il potere di domare gli animali selvatici e che fosse in grado di compiere miracoli prodigiosi. Una leggenda racconta che un giorno, mentre attraversava un fiume, la sua barca si rovesciò. San Guibsech camminò sull'acqua come se fosse su un terreno solido, salvando sé stesso e i suoi compagni.
Autore: Franco Dieghi
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