Pietro Gaona nacque a Martina Franca il 2 ottobre 1598, in una famiglia di origine spagnola (il nonno militava sotto Pietro Gonzales di Mendoza). Fin da piccolo amava la preghiera e trovava diletto nel fare il predicatore davanti ai compagni di gioco. Sovente gareggiavano interrogandosi sul catechismo. Aveva dieci anni quando in città arrivarono i Frati Minimi e il loro esempio fece maturare nel ragazzo, a soli tredici anni, il desiderio di entrare nell’Ordine. Il Padre Provinciale l’accolse nonostante la giovanissima età e tre anni dopo Pietro emise la professione prendendo in nome di Bonaventura. Studiò con passione e profitto filosofia e teologia, fu ordinato sacerdote e destinato all’insegnamento e alla predicazione. Aveva una forte devozione verso San Francesco di Paola, era estremamente scrupoloso nell’osservanza della Regola e divenne padre spirituale di molti fedeli. Pregava molte ore, anche di notte. Amava meditare la Passione di Gesù, recitando inni che lui stesso componeva. Onorava la Madonna, che “con tenerezza chiamava sua Signora, sua Avvocata e Regina. Soleva onorare in ginocchioni avanti la sua sacratissima imagine, havendone sempre una in carta, tanto più cara a Maria, quanto più veniva accompagnata da divotione con la gran povertà, che sempre praticò, come imitatore di Christo, ed esatto osservante del voto”. Alle vigilie delle feste dormiva l’indispensabile, su tavole o a volte anche per terra, cibandosi a pane e acqua. Aveva una grande umiltà che fortificava con le penitenze. Era stimato da tutti. Padre Bonaventura aveva l’ardente desiderio di far conoscere la Parola di Dio e maturò persino il desiderio di andare missionario in Giappone, pronto anche al martirio. La sua fama si diffuse e venne chiamato a Roma con l’incarico di correttore nel convento generalizio di Sant’Andrea delle Fratte. Gli furono proposte cariche importanti all’interno dell’Ordine che più volte declinò per umiltà. Nel settembre 1643 fu rieletto superiore di Sant’Andrea delle Fratte, contro la sua volontà. Disse: “Io obbedisco, ma quanto prima avrete l’incomodo di eleggervi un altro correttore”. Un mese dopo, il 18 novembre dello stesso anno, prima dell’alba, chiamando i nomi di Gesù e Maria, spirò. Aveva quarantacinque anni di cui trentadue vissuti da religioso. Padre Bonaventura fu un maestro di spiritualità, operò miracoli ed ebbe il dono della profezia. Appena morto la sua cella fu trasformata in cappella ed i suoi oggetti conservati come reliquie (il mantello, il cilicio, il cappello e il breviario). A undici mesi dalla morte il corpo fu trovato incorrotto e morbido, emanava profumo e dal naso versava sangue. Con l’autorizzazione di papa Innocenzo X fu tumulato nella cappella della Natività di Maria in Sant’Andrea delle Fratte. Si stampò una sua immagine in cui si scrisse “Venerabile P. Bonaventura a Martina miraculis clarus” che giunse fin nelle Fiandre. Purtroppo a Martina Franca il convento dei Minimi fu soppresso all’ inizio dell’ Ottocento, ma gli è stata dedicata una via e nella sacrestia della chiesa parrocchiale di San Domenico si conserva un suo ritratto a grandezza quasi naturale. Recentemente si è provveduto alla pubblicazione del manoscritto inedito “Istoria dell’austerissimo padre Bonaventura da Martina dell’ordine de Minimi di San Francesco di Paula”, opera composta nel 1720 dal padre paolotto martinese Dionisio Colucci.
PREGHIERA PER OTTENERE LA BEATIFICAZIONE DEL VENERABILE BONAVENTURA GAONA
Signore, Iddio onnipotente, che ti sei degnato di suscitare nella Chiesa il tuo servo Bonaventura, il quale ti amò così teneramente e che, con grande ardore, zelò la tua gloria e la salvezza delle anime, degnati, se così ti piace, di concedere qualche segno potente della sua santità e della portentosa sua intercessione. Questo noi speriamo di ottenere, perché la Chiesa possa proporre il suo culto ai fedeli, a tua maggior gloria e della Chiesa stessa, che è madre feconda e gloriosa di santi. Per Gesù Cristo Nostro Signore. Amen.
Autore: Daniele Bolognini
|