La Rivoluzione francese non raggiunse Rennes (dipartimento dell'Ille-et-Vilaine) che come conseguenza della vittoria degli insorti vandeani a Fougères (dipartimento dell'Ille-et-Vilaine) nel 1793. La città che i decreti del 1792 avevano risparmiato, fu duramente colpita dalla repressione. Vennero create delle commissioni militari che mandarono a morte spietatamente alcune centinaia di sostenitori dell'insurrezione vandeana, o anche solo sospetti di esserlo stati. Il Besnard è considerato il capolista. Nato l'11 genn. 1754 a Sens (dipartimento dell'Ille-et-Vilaine), aveva avuto una giovinezza edificante e si era presto orientato al sacerdozio. Il 16 sett. 1778 era stato ordinato sacerdote e subito nominato vicario di Mellesse (diocesi di Rennes), dove resterà fino al 1784. In questa data sarà trasferito a Pléchàtel (diocesi di Rennes). Ma nel 1790 diverrà cappellano dell'ospedale di Rennes. Il rifiuto di prestare giuramento alla Costituzione civile del clero lo aveva costretto a riparare nell'isola di Jersey, ma due mesi dopo faceva ritorno sul continente per consacrarsi ad un ministero clandestino ed errante nella Bassa Bretagna. Il 26 mar. 1793 fu arrestato a Combourg (dipartimento del Morbihan) e mandato a morte il 17 piovoso dell'anno II (5 febb. 1794). Non era la prima vittima della commissione militare presieduta da Brutus Magnier. Questa, infatti, aveva già mandato a morte il 6 ago. 1793: Agostino Le Moine, prete; l'8 sett.: Maturino Cochon, prete; il 28 nov.: Pietro Denoual, prete; il 18 dic.: Giacinto Giovanni Maria Rolland de Rengervé, prete; il 2 genn. 1794: Giovanni Battista Le Mercier de Montigny, prete. Essa manderà a morte successivamente il 31 mar.: Pietro Dufresne, prete, con due religiose Figlie della Sapienza, Giovanna Anna Feral e Oliva Le Loheu; il 1° apr.: Bunel e Anna-Guillame Erberto des Hongrais, preti; il 5 apr.: Renato Clément, prete, con Giacomo Godin e Maria Berhaut, laici che lo avevano nascosto; il 1° magg.: Maturino Luigi Bouttier, prete; ancora il 1° magg.: Lorenzo Ginguene, Giuseppe Gouet, Pietro Tourtellier, Giuliano Blandin, laici; il 1° giu.: Giuseppe Bougerie, prete e Giovanni Jouault, laico; il 2 giu. : Pietro Dubois, Pietro Feillet e la signora Jouault, laici; il 19 giu.: Pietro Giuliano Oresve, prete; il 17 lug.: Giuseppe Maria Emery, Giuseppe Maria Crosson, Giuliano Gaultier, Carlo Perrier, preti; il 26 lug.: Giovanni Tostivint, prete, ed Alessio Bédée, Francesco Brunet, laici; ancora il 26 lug.: Michele Chilou, prete; il 4 ago.: Ivo Launay, prete e religioso genoveffiano; ancora il 4 ago.: Tommaso Cottier, prete; il 13 ago.: Giovanni Giuliano Le Maréchal, prete, e Maria Maddalena e Maria Anna de Bénac, signorine che lo avevano nascosto; il 13 sett.: Giuliano Francesco Saquet, prete; il 9 ott.: Giovanni Maturino Gortais, Bartolomeo Robert, Marco Leroux, preti, e Maurizio Martinet, Fratello delle Scuole Cristiane, Bodin Raoul, prete, con Maria Caterina Boulle, carmelitana e Renata Anna e Giuliana Charlotte Boulle, sue sorelle, e dei laici che li avevano nascosti; il 10 ott.: Bertrando Tual, chierico. Tutti questi martiri furono uccisi nella città di Rennes, altri lo furono un po' dappertutto nella diocesi. Il più delle volte sono stati semplicemente massacrati, perfino in forme atroci, da colonne militari, sempre comunque in odio alla fede. Tra di essi sono ricordati: Michele Sourdin, Giuseppe Barre, preti, massacrati il 3 magg. 1793; Giuliano Le Moine, prete, il 4 mag.; Morin, laico, sempre il 4 magg.; Michele Després, prete, il 23 ott.; Giuliano Racape, prete, il 1° nov.; Giuseppe Morel, prete, e Giuseppe Etienne Moubèche, Francesca Gommelé, laici, Pietro Rouxel, prete, e Giovanni Pitoys, prete, il 18 genn. 1794; Luigi Paty, Giuseppe Laigle, Giuliano Goulouan, Giuliano Leduc, Pietro Pirio, laici, il 3 febb.; Carlo Saint Pez, prete, il 14 magg.; Giacomo Royer, prete, sempre il 14 magg.; Bartolomeo Oger, francescano recolletto, e Angelica Glatin, laica, che l'aveva nascosto, il 6 ago.; Pietro Restif, prete, il 18 sett.; Giuliano Trouvé-Delabarre, prete, e Natale Le Lée, prete, il 13 genn. 1796; Pietro Hazard, prete, il 17 mar.; Hamelin, diacono e Giovanni Crespel, il 23 mar.; Pietro Tiengou, prete, sempre il 23 mar.; Francesco Sebastiano Sevin, prete, e Ambrogio Janvier, prete, il 5 apr.; Giuseppe Sorrette, prete, il 5 die; Guglielmo Duval, prete, il 10 febb. 1799; Francesco Gavard, prete, il 25 magg.; e infine, Giovanni Larcher, prete, e Giovanna Vannemin, religiosa fontevrista, nel genn. 1800.
Il ricordo di questi martiri non si è estinto. Un secolo dopo gli avvenimenti, il sacerdote Guillotin de Corson ne narrava la storia. Il processo diocesano fu aperto a Roma il 29 genn. 1935. Ma la causa non ha fatto passi in avanti.
Autore: Raymond Darricau
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