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Sant' Edmondo Re degli Angli, martire
Festa:
26 maggio
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Inghilterra, 921 - Pucklechurch, 26 maggio 946
Nato da Edward il Vecchio nel 921, sposò Elfgivu e ne ebbe due figli, i re Edwy ed Edgaro. Al tempo delle battaglie di Brunanburk, sebbene contasse solo sedici anni, aiutò suo fratello Athelstan a cacciare dall'Inghilterra gli invasori Norvegesi e Scozzesi. Quando Athelstan morì (939) egli divenne re di gran parte del territorio che era conosciuto col nome di Inghilterra. La giovane età del re indusse Olaf Guthfrithson, re di Dublino, ad invadere l'Inghilterra, ma fu ricacciato nel 944. Sfortunatamente Edmondo non fu immune dalla barbarie del suo tempo e fece accecare i due figli di Dumail, re di Strathclyde. Nel 948 fu padrino di due re norvegesi, Anlaf Sihtricson e Ragnald di Northumbria, battezzati alla sua corte.
Si conosce una vivace leggenda riguardante un privilegio del 940 col quale Edmondo fece dono a Dunstano di terre a Glastonbury: mentre Edmondo stava cavalcando presso Cheddar, il suo cavallo si imbizzarrì in vista delle rupi; nel panico Edmondo si rese improvvisamente conto che Dunstano era stato ingiustamente trattato, cosicché immediatamente lo ricercò e lo fece condurre a Glastonbury, ove gli dette delle terre e provvide ai bisogni del monastero. Edmondo concedette l'abbazia di Bath come rifugio ai monaci di St. Bertin che rifiutavano la riforma di Gerard de Brogne. Questo fruttuoso e felice regno si concluse con un atto di alta carità: Edmondo eroicamente perse la sua vita a Pucklechurch, il 26 maggio del 946, mentre difendeva il suo domestico in lotta con un criminale di nome Leofa, che ritornava dall'esilio.
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Edmondo, nato nell'anno 921 da Edoardo il Vecchio, discendeva da una stirpe regale anglosassone. La sua giovinezza fu segnata da eventi tumultuosi, tra cui le sanguinose battaglie di Brunanburk del 937, dove, sebbene appena sedicenne, dimostrò grande valore combattendo accanto al fratello Athelstan contro gli invasori norvegesi e scozzesi. La vittoria in questa cruciale battaglia spianò la strada all'ascesa di Edmondo al trono, avvenuta nel 939, alla morte di Athelstan.
Il regno di Edmondo fu caratterizzato da una sapiente mescolanza di fermezza e diplomazia. Da un lato, non esitò a reprimere con forza le rivolte interne e le incursioni esterne, come quella del re di Dublino Olaf Guthfrithson nel 944. Dall'altro, si distinse per la sua profonda religiosità e il suo impegno nella promozione della cultura e dell'istruzione.
Tuttavia, il suo regno non fu privo di controversie. L'episodio più noto rimane l'accecamento dei figli del re di Strathclyde, Dumail, atto che gli procurò dure critiche da parte di alcuni cronisti. Nonostante questo, Edmondo seppe mantenere la stabilità del regno e guadagnarsi il rispetto dei suoi sudditi.
La fede cristiana ebbe un ruolo centrale nella vita di Edmondo. Egli si impegnò a promuovere la riforma monastica e sostenne attivamente la diffusione del Vangelo. Un esempio emblematico della sua devozione è la leggenda legata alla concessione di terre a Dunstano, futuro arcivescovo di Canterbury. Secondo il racconto, Edmondo, durante una cavalcata, fu salvato da una caduta dal cavallo grazie all'intervento divino. In segno di riconoscenza, decise di donare vasti possedimenti a Glastonbury, dove Dunstano era stato ingiustamente esiliato.
La generosità di Edmondo si estese anche ai più bisognosi. Egli concesse l'abbazia di Bath come rifugio ai monaci di St. Bertin in fuga dalle persecuzioni, e si distinse per la sua attenzione verso i poveri e gli emarginati.
Il regno di Edmondo si concluse tragicamente il 26 maggio 946. Mentre tentava di sedare una rissa tra il suo domestico e un brigante di nome Leofa, fu assalito e ucciso da quest'ultimo. La sua morte, avvenuta in difesa di un innocente, ne suggellò la fama di martire e rafforzò la sua devozione.
Edmondo fu sepolto nell'abbazia di Bury St Edmunds, che divenne un importante centro di pellegrinaggio in suo onore.
Autore: Franco Dieghi
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