Figlio di Arnolfo di Carinzia, re di Germania e nipote dell'imperatore Carlo il Grosso, e di una sua concubina, Sventiboldo nacque verosimilmente nell'870 o ai primi dell'871. Il giorno 11 magg. 895, Arnolfo lo fece re di Lorena in una assemblea tenuta a Worms, e i principi gli promisero fedeltà. Desideroso di ingrandire il suo regno (i cui confini non ci sono perfettamente noti), Sventiboldo strinse alleanze, poi tramò intrighi contro i suoi alleati e tentò di detronizzare il re della Francia occidentale, Eudo. Entrò anche in violento conflitto con i grandi del suo regno, ai quali voleva imporre i diritti della sua corona. L'ultimo episodio di questa lotta fu fatale a Sventiboldo: un conte senza scrupoli provocò l'invasione della Lorena da parte di Carlo il Semplice, divenuto re della Francia occidentale, e, poiché la violenza aveva alienato ad Sventiboldo non soltanto la fiducia dei feudatari laici ma anche quella degli ecclesiastici (era giunto fino a colpire col suo bastone l'arcivescovo di Treviri, capo della sua cancelleria), tutti si trovarono d'accordo, ai primi del 900, nel dichiararlo decaduto e nel sostituirlo col suo giovane fratello Luigi « il Fanciullo » che era stato già incoronato in Germania. Sventiboldo morì il 13 magg. successivo vicino a Susteren, sulle rive della Mosa, ucciso in una battaglia ch'egli combatteva contro le armate del fratello. Il suo corpo fu sepolto a Susteren. I cronisti ci hanno descritto Sventiboldo come un crudele tiranno; gli storici, con un giudizio più attenuato pur riconoscendo la sua grande energia, non hanno potuto fare a meno di constatare che gli mancavano la moderazione e l'autocontrollo; era un re capriccioso, impulsivo e non molto equilibrato. I cinque anni del suo regno dettero il via, fatto normale in quell'epoca, ad un alternarsi di violenze e di caritatevoli liberalità, di confische e di restituzioni di abbazie, materia non certo abituale per gli agiografi. Se Sventiboldo fu però onorato di un culto, questo fatto lo si deve a due sue figlie, Benedetta e Cecilia, nate dal suo matrimonio con Oda o Odegonda, figlia del conte di Sassonia, Ottone l'Illustre, ch'egli aveva sposata nell'897. Esse dovevano diventare, l'una dopo l'altra, badesse di Susteren, dove il loro padre era stato sepolto. Considerate come sante, venivano festeggiate il 17 ag. e il padre finì per ricevere anche lui un culto nell'abbazia. La sua festa veniva celebrata il 13 ag. Si andava in pellegrinaggio alla sua tomba e le reliquie si diceva facessero guarire il mal di denti.
Autore: Jacques Choux
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