† Busano, Torino, 8 aprile 1064
Nacque a Barbania da Armerico (o Ermerico), signore di Barbania, e discendente degli antichi duchi longobardi. Emerico rese con-signora di Rivara la figlia Libania, ma questa a 15 anni rifiutò le nozze e fuggì a San Benigno di Fruttuaria, dove ricevette l’abito benedettino dalle mani di san Guglielmo, fondatore dell’abbazia. Suo padre fondò per lei e le sue compagne il monastero di Busano, dedicato a san Tommaso e dipendente dall’abbazia di Fruttuaria. Libania ne divenne la badessa. Il monastero ebbe tra i suoi ospiti illustri Agnese, madre dell’imperatore Enrico IV. Si racconta che essendo prossima la sua fine, un angelo venisse alla cella e la conducesse in chiesa, dove “l’anima se ne distaccò dal corpo per puro amore”. Quando morì, l’8 aprile 1064, venne sotterrata in un posto segreto dentro la chiesa di San Tommaso per evitarne la deturpazione a scopo di trarne reliquie.
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Libania nacque a Barbania, nel Canavese, all'ombra del castello avito, tra le terre governate dal padre Armerico (o Ermerico), signore di un feudo che si estendeva da Corio a Busano, da Rocca a Rivara. Figlia di un'antica stirpe longobarda, Libania era destinata a un matrimonio di alto lignaggio, come consuetudine imponeva alle donne di nobile rango. Tuttavia, all'età di quindici anni, ella decise di sovvertire le aspettative familiari, rifiutando le nozze e abbracciando la vita monastica. La sua scelta la condusse a San Benigno di Fruttuaria, dove ricevette l'abito benedettino dalle mani di San Guglielmo da Volpiano, insigne abate e riformatore della Chiesa.
Il padre di Libania, assecondando la vocazione della figlia e supportando il suo desiderio di una vita consacrata, volle creare un luogo di clausura che ne accogliesse la fervente devozione. Fu così che sorse il monastero di Busano, dedicato a San Tommaso e posto sotto la dipendenza dell'abbazia di Fruttuaria. Libania ne divenne la badessa, assumendo la guida di una comunità di donne che, sotto la sua guida spirituale, si dedicavano alla preghiera, al lavoro manuale e allo studio.
La fama di santità e di saggezza di Libania si diffuse ben presto oltre le mura del monastero, attirando l'attenzione di illustri personaggi, tra cui Agnese, madre dell'imperatore Enrico IV. La badessa di Busano seppe ispirare con la sua fede incrollabile e il suo esempio di vita, diventando un punto di riferimento per quanti ricercavano conforto e guida spirituale.
Le cronache narrano che, prossima alla morte, Libania ricevette la visita di un angelo che la condusse in chiesa, dove la sua anima si sarebbe "distaccata dal corpo per puro amore". Il suo corpo venne sepolto in un luogo segreto all'interno della chiesa di San Tommaso, per evitare che le sue reliquie venissero profanate. Ancora oggi, nel chiostro vicino alla chiesa, una lapide ricorda la figura di Libania, definendola "benigna vergine badessa, ornamento della fede, tributo di lode, figlia di Emerico". Del monastero di Busano, purtroppo, rimangono solo scarse vestigia, inglobate nell'attuale edificio del Municipio.
Autore: Franco Dieghi
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