San Benedetto Monaco in Campania, martire

Festa: 23 marzo

VI secolo

Le poche notizie che si hanno su di lui provengono da s. Gregorio Magno, che afferma di averle ricevute da un vecchio monaco, suo fa­miliare. Benedetto sarebbe vissuto al tempo di Totila (+ 552), i cui soldati tentarono, senza riuscirvi, di bruciarlo, prima dentro la sua cella, poi in un forno ardente. È ricordato il 23 o 31 marzo, ma mancano segni di un culto verso di lui.

La figura di San Benedetto, Monaco in Campania e Martire, emerge dalle nebbie del VI secolo avvolta in un alone di leggenda e mistero. Le poche notizie che lo riguardano provengono da San Gregorio Magno, che le raccolse da un vecchio monaco, suo parente.
Visse durante il regno di Totila, re degli Ostrogoti, un periodo turbolento segnato da guerre e persecuzioni. La sua fede incrollabile e la sua dedizione alla vita monastica lo resero un bersaglio per i soldati di Totila, che tentarono invano di martirizzarlo.
Secondo la tradizione, lo condannarono a morire bruciato vivo, prima nella sua cella e poi in un forno ardente. Ma miracolosamente, le fiamme non lo sfiorarono, uscendo indenne da entrambi i supplizi.
La fama di San Benedetto si diffuse rapidamente, attirando la venerazione dei fedeli che lo consideravano un esempio di santità e di eroismo cristiano. Tuttavia, a causa della scarsità di informazioni storiche, il suo culto non si è mai diffuso ampiamente.
La Chiesa cattolica lo ricorda il 23 marzo, anche se alcune fonti indicano il 31 marzo come data alternativa. La sua memoria rimane viva nella tradizione locale, soprattutto in Campania.

Autore: Franco Dieghi