† Capua, Caserta, 22 maggio 1055
Monaco a Montecassino nella prima metà del sec. XI, Benedetto fu per le sue virtù preposto al monastero di Capua. Quivi rifulse per l'assiduità ai divini uffici, per le elemosine, per l'austerità della vita. Vi morì il 22 magg. 1055. Sul suo sepolcro, situato all'ingresso del monastero, avvennero molti miracoli. Nei calendari benedettini è ricordato il 24 maggio.
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Monaco esemplare, si distinse per la sua profonda devozione, l'incessante dedizione alla preghiera e alle opere di carità, nonché per l'austero rigore della sua vita. La sua fama di santità, alimentata dai numerosi miracoli avvenuti presso il suo sepolcro, lo rese oggetto di grande venerazione, tanto da essere annoverato tra i Beati e commemorato il 24 maggio nei calendari benedettini.
Gioventù e Professione Monastica
Le informazioni biografiche relative al Beato Benedetto sono alquanto scarne. Si presume che sia nato a Cassino o in un paese limitrofo verso la fine del X secolo. Attratto dalla vita consacrata, si unì alla fiorente comunità monastica di Montecassino, fulcro del movimento benedettino in Italia meridionale. Qui, immerso in un'atmosfera di profonda spiritualità, Benedetto si formò come monaco, dedicandosi con fervore allo studio delle Sacre Scritture e all'approfondimento della dottrina cristiana.
Preposito del Monastero di Capua
Le sue virtù e la sua impeccabile condotta non passarono inosservate. Grazie alla stima e all'ammirazione dei confratelli, Benedetto venne nominato Preposito del Monastero di Capua, assumendo la guida di questa importante comunità. In tale veste, egli diede prova di eccezionali capacità di leadership, ispirando i suoi confratelli con il suo esempio di rettitudine e devozione. Sotto la sua guida, il monastero di Capua divenne un faro di spiritualità e di carità, un punto di riferimento per l'intera regione.
Esempio di Fede e Austerità
La vita del Beato Benedetto si contraddistinse per la sua profonda adesione ai principi della fede cristiana. Egli era assiduo nella preghiera, dedicando lunghe ore alla contemplazione e alla comunione con Dio. La sua carità verso il prossimo era inesauribile: si prodigava nell'assistenza ai bisognosi, offrendo loro non solo sostegno materiale, ma anche conforto spirituale e parole di saggezza. La sua esistenza era improntata ad un'estrema austerità: si cibava frugalmente, indossava abiti semplici e viveva in una cella spoglia di ogni ornamento superfluo.
Morte e Culto
Il Beato Benedetto concluse la sua terrena esistenza il 22 maggio 1055 a Capua, circondato dall'affetto e dalla stima dei suoi confratelli. La sua fama di santità crebbe esponenzialmente dopo la sua morte, alimentata dai numerosi miracoli che si verificarono presso il suo sepolcro, ubicato all'ingresso del monastero di Capua. La sua figura divenne ben presto oggetto di grande venerazione, tanto da indurre le autorità ecclesiastiche a decretarne la beatificazione. Ancora oggi, il Beato Benedetto è ricordato come un esempio fulgido di vita monastica, un modello di fede incrollabile, di carità incondizionata e di austera dedizione ai precetti evangelici.
Autore: Franco Dieghi
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