Velikij, Novgorod, 1250 - 1337
Nato a Novgorod nel 1250, si unì al monastero di San Giorgio, dove si distinse per la sua devozione. Nel 1299 fu consacrato vescovo di Novgorod, guidando la diocesi con fermezza e compassione. Promosse la costruzione di chiese e monasteri, sostenne la vita monastica e si adoperò per la diffusione della cultura e dell'istruzione religiosa. Scrisse sermoni, lettere e trattati teologici di grande valore spirituale. Difese la Chiesa ortodossa dalle eresie e si oppose all'unione con la Chiesa cattolica romana. Fu esiliato da Novgorod nel 1315, ma non rinunciò mai alle sue convinzioni. Morì in esilio nel 1337.
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San Serapione, venerato il 16 marzo, è stato un arcivescovo ortodosso russo di Novgorod, noto per la sua profonda fede, il suo impegno pastorale e la sua influenza sulla Chiesa russa del XIV secolo.
Le sue origini
Nato a Velikij Novgorod nel 1250, Serapione proveniva da una famiglia nobile e ricevette un'educazione eccellente. Sin dalla giovane età, dimostrò una forte vocazione religiosa e si unì al monastero di San Giorgio a Novgorod, dove si distinse per la sua devozione e il suo ascetismo.
Nel 1299, Serapione fu consacrato vescovo di Novgorod, assumendo la guida di una delle diocesi più importanti della Chiesa ortodossa russa. In un periodo di turbolenze politiche e religiose, egli si dimostrò un leader capace e saggio, guidando la sua diocesi con fermezza e compassione.
Il suo episcopato e le sue opere
Durante il suo episcopato, Serapione si dedicò con zelo alla cura pastorale del suo gregge. Promosse la costruzione di nuove chiese e monasteri, sostenne la vita monastica e si adoperò per la diffusione della cultura e dell'istruzione religiosa.
Egli stesso fu un prolifico scrittore e teologo, componendo opere di grande valore spirituale, tra cui sermoni, lettere e trattati teologici. I suoi scritti, permeati da una profonda spiritualità e da una solida conoscenza della tradizione patristica, sono ancora oggi considerati testi di riferimento per la Chiesa ortodossa.
La sua difesa della Chiesa ortodossa
Serapione si distinse anche per la sua difesa della Chiesa ortodossa dalle eresie e dagli influssi esterni. In particolare, egli si oppose con fermezza all'unione con la Chiesa cattolica romana, propugnata da alcuni esponenti del clero russo.
La sua intransigenza in materia di fede gli costò l'esilio da Novgorod nel 1315, ma egli non rinunciò mai alle sue convinzioni e continuò a difendere l'integrità della Chiesa ortodossa.
La sua morte e la sua eredità
San Serapione morì in esilio nel 1337. La sua santità fu riconosciuta dalla Chiesa ortodossa russa subito dopo la sua morte e il suo corpo fu riportato a Novgorod, dove fu sepolto nella cattedrale di Santa Sofia.
Autore: Franco Dieghi
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