1875 - 1934
Entrò in seminario e si distinse subito fra tutti per una speciale devozione alla Madonna.Promuoveva sempre fra i suoi fratelli la recita del Santo Rosario.Tutto è facile per Padre Anselmo con Maria nel cuore .Infatti è proprio con Maria nel cuore che il Padre Anselmo sale sul pulpito, entra in confessionale, organizza pellegrinaggi ai santuari mariani sempre col Rosario in mano per " Sfamarsi di Ave Maria" e per " Seminare Ave Maria lungo tutte le strade avendo sempre tante cose da dire alla Mamma del cielo.Senza preoccuparsi di critiche e di pericoli perchè a tutto provvede Maria Santissima.
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Questo è il programma che fin da giovane si era prefisso: "Voglio nascondermi sotto il velo di Maria accanto al Cuore di Colei che è più bianca della neve e sottrarmi a tutto il resto che non è buono, perché Maria mi avvolga e mi possieda perfettamente. Nel Cuore della Madre impareremo ad imitare il Cuore mite e umile di Gesù, troveremo il fuoco interiore che ci purificherà, ci libererà da tanta zavorra affinché si realizzi anche per noi il quotidiano augurio sacerdotale: "in alto i cuori!" "La Madonna non ha voluto mettermi sul candelabro, ma farmi vivere una vita oscura, nascosta sotto il moggio. Non le domando il successo, ma la possibilità di farla molto amare. Voglio, col soccorso della mia buona Madre Immacolata che la mia vita sia una continua preghiera, voglio chiudere gli occhi e chiedere a Maria che pensi lei al mio domani per non aver altro pensiero che lavorare per lei e piacerle. Voglio vivere distaccato da tutto. Voglio avere una vita di docilità alle ispirazioni della Madonna, una vita di umiltà nutrita anche di umiliazioni accettate con gioia, una vita nascosta. Voglio amare sempre di più l'ultimo posto e vivere una vita interiore fatta di preghiera e di silenzio, distaccato dalle cose che sono solo del mondo e distaccato soprattutto da me stesso. lo accetto di essere nulla purché la mia Mamma sia contenta e sia l'assoluta Signora dei cuori." Quel che colpisce di più in Padre Treves è proprio la grande disponibilità a lasciar agire Maria nella sua anima e questa è la migliore disposizione perché la grazia faccia sgorgare la vita divina. "Voglio fare quanto posso per la mia buona Mamma e lasciarla poi fare a modo suo, sicuro che farà da mamma, per il mio maggior bene. Che sarebbe di me di fronte a tante difficoltà, con la mia piccolezza e incapacità, se non mi ricordassi ad ogni istante che Maria mi conduce per mano, che è lei che fa tutto?. E allora il mio compito si limiterà a non guastare l'opera sua! Come è lieve la croce e quanto sono leggere le cariche quando ci si tiene sotto lo sguardo di Maria, molto vicini al suo Cuore. "lo avrei bisogno urgente di pace, di calma, di affetto fraterno. Quaggiù non ho il minimo appoggio umano. Ma questo mi porta a contare maggiormente sulla Madonna, a ricorrere a lei nelle lotte, nelle fatiche e negli abbandoni. Mi aiuti Maria a ripetere la mia preghiera preferita: "Ave Maria, Ave Maria, nelle tenebre e nelle tentazioni, nelle delusioni e nelle umiliazioni, nelle persecuzioni e nell'isolamento, nel freddo glaciale dell'inattività forzata e nella stanchezza... Sì, ho deciso di prendere il momento che passa dalle mani della Madonna e baciare le sue mani, anche quando si aprono per coronarmi di spine e per offrirmi la croce". Con questa disposizione a lasciarsi guidare in tutto da Maria e ad accettare da lei ogni cosa in vista di un bene più grande quale è l'unione intima con Dio, Padre Treves ha vissuto giorno per giorno camminando verso il Cielo, mentre la Madonna lo teneva per mano.
Fonte:
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www.preghiereagesuemaria.it
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