Ricevuti gli ordini sacerdotali nel 1900, dopo essere stato rettore in diversi paesi della diocesi, J. Trèves fu nominato curato di Excenex, dove visse dal 1924 al momento del trapasso. L. Colliard rileva come egli sia stato «precursore delle opere sociali cattoliche, guida illuminata delle rivendicazioni regionalistiche, animatore di iniziative culturali e storiche». Giovanissimo entrò nella piccola schiera di religiosi socialmente impegnati della cerchia di monsignor Stévenin. Propagandò le Casse pensioni dei lavoratori e lottò contro analfabetismo e alcolismo. Strenuo difensore delle tradizioni, considerava la storia un incentivo per l'azione, «non un semplice esercizio di memoria o uno sfoggio di vana erudizione, e neppure una branca della retorica». Esaminando il passato in rapporto con il presente, sottolineava la necessità di difendere l'autonomia regionale e la libertà di insegnamento; analizzava i problemi dell'emigrazione e dell'immigrazione, dell'industrializzazione, della partecipazione delle donne all'attività cristiano-sociale; al folclore retorico e improduttivo contrapponeva gli autentici valori della tradizione. Il pensiero di Trèves si ricostruisce attraverso i pochi scritti a sua firma, ma soprattutto grazie al ricco epistolario, solo in parte pubblicato. La sua eredità politica fu raccolta dalla Jeune Vallée d'Aoste.
Autore: Tersilla Gatto Chanu - Augusta Vittoria Cerutti
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