Gioacchino Stevan nacque il 18 novembre 1921 in una modesta famiglia. Dopo la scuola elementare aiutò il babbo e i fratelli nel lavoro di panettiere. Da ragazzo e da adolescente frequentò le associazioni parrocchiali, divenendo membro attivo dell'Azione Cattolica. Fu chiamato al servizio militare nel 1941, in pieno periodo di guerra. Partecipò come alpino alla seconda guerra mondiale in Albania, Montenegro e in Francia, lodato e ammirato dai compagni d'armi come esempio di bontà e grande generosità. Alla fine della guerra riprese il suo lavoro, facendo gare ciclistiche e partecipando a momenti di svago con gli amici. Nella sua parrocchia si occupò degli aspiranti di Azione Cattolica e dell'educazione dei ragazzi. Già fidanzato, decise un radicale cambiamento di vita e, a 26 anni, chiese di entrare nell'Ordine dei Servi di Maria come postulante e fratello non-chierico. Fu accolto nel convento di Monte Berico (Vicenza), nella Provincia veneta dei Servi. Il 3 ottobre 1948 iniziò il noviziato a Isola Vicentina, prendendo in religione il nome di Gioacchino. Il suo fisico, tuttavia, era gravemente minato da una forma di meningite tubercolare. Sopportò con ammirevole accettazione le indicibili sofferenze causate dal male e morì, non ancora all'età di 28 anni, il 28 aprile 1949 a Isola Vicentina. Giovane di scarsa cultura, appena capace di scrivere, oltre all'esempio di una vita integerrima, ha lasciato lettere, quaderni di appunti, fogli sparsi dai quali traspare la sua intensa vita spirituale sostenuta da un grande amore verso Dio e verso i fratelli. Di Fra Gioacchino è stato scritto: «Straordinario nella semplicità e vero Servo di Maria». Lo è rimasto nei ricordo di quanti lo hanno conosciuto. Giovanni Paolo II l'8 aprile 1997 lo decretò venerabile. Ha lasciato lettere, quaderni, fogli di appunti dai quali emergono le sue virtù religiose e un diario su cui era scritto: Mai sazierò la mia sete d'amore e di riparazione per Gesù. Il corpo di Fra Gioacchino riposa in una cripta del chiostro della basilica di Monte Berico, dove sostano i fedeli per invocare la sua intercessione e per pregare per la sua glorificazione.
Autore: Don Giuseppe Busato
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