Nato nel villaggio di Mosciano, presso le sorgenti del Topino, in diocesi di Nocera Umbra, verso il 1070, entrò giovanetto nel monastero benedettino di S. Eutizio presso Norcia, ma ne fu richiamato dal padre, che voleva custodisse il bestiame. Felicissimo continuò tuttavia negli esercizi di pietà e carità verso i poveri fino a suscitare le ire paterne per aver dato in elemosina una vacca. Allora fuggì e si ritirò in una non lontana località solitaria, detta Pulcano, dove condusse vita di penitenza e attese alla conversione dei peccatori, operando molti miracoli. Quivi morì, a ventidue anni, il 15 luglio1092.
Sul luogo, frequentemente visitato dalle popolazioni vicine, il vescovo di Nocera, Anselmo, nel 1164 fece costruire una chiesa in onore di Felicissimo. Il culto si estese a tutta la diocesi e particolarmente viene celebrato il 15 luglio nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni a Mosciano, dove è venerata una immagine del santo. Un'altra immagine, che lo rappresenta in veste di pastore, è sulla porta maggiore della città insieme con quella del protettore principale s. Rinaldo, ed una analoga è nella cattedrale. Nel 1618 il vescovo Virgilio Florenzi procedette alla ricognizione del corpo.
Autore: Giacomo Boccanera
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