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Santi Felicissimo, Eraclio e Paolino Martiri a Todi
Festa:
26 maggio
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Poiché alcuni codici del Geronimiano commemorano il 26 maggio «in Tuder Tusciae Felicissimi Eracli Paulini», Floro, Adone e altri scrittori fino al Baronio, convinti che i nomi posti dopo Felicissimo siano quelli di suoi compagni, attribuiscono tutti e tre i santi a Todi, città dell'Umbria. Ma è un errore perché solo Felicissimo appartiene a Todi, dove sarebbe stato ucciso sotto Diocleziano, mentre gli altri due sono autentici martiri di Noviodunum o Nividunum e la loro festa è celebrata il 17 maggio. Si deve poi aggiungere che la lezione Felicissimi, originata da un gruppo di codd., è sbagliata poiché il cod. E, che è di gran lunga il più autorevole, porta Felicissimae. La lezione erronea ha prevalso, oltre che a Todi, a Perugia, dove Felicissimo è festeggiato ii 24 novembre e, sotto il nome di Felino, insieme con Gratiniano , il 10 giugno, e a Nocera Umbra (15 luglio); quella giusta invece è seguita a Civita Castellana (12 agosto con Gratiniano), a Orte e a Viterbo (2 maggio). Non c'è infatti dubbio che si tratti di una sola persona, anzi sembra che anche s. Firmina di Amelia e s. Illuminata di Todi debbano identificarsi con la nostra Felicissimae.
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La tradizione agiografica relativa a Santa Felicissima, Eraclio e Paolino presenta alcune criticità e complesse questioni di attribuzione. Sebbene alcuni antichi calendari, come il Geronimiano, li commemorino insieme come martiri di Todi, ricerche approfondite hanno dimostrato che solo Felicissima appartiene a questa città umbra, mentre Eraclio e Paolino sono autentici martiri di Noviodunum (Nividunum), con una diversa data di celebrazione (17 Maggio).
Santa Felicissima di Todi
Secondo la tradizione, Santa Felicissima visse durante il regno dell'imperatore Diocleziano (284-305 d.C.) e subì il martirio a Todi. Descritta come una donna di nobile famiglia e fervente cristiana, si distinse per la sua fede incrollabile e il suo impegno nel diffondere il Vangelo. Arretrata dalle autorità imperiali, fu sottoposta a torture e umiliazioni, ma rimase fedele ai suoi principi, rifiutando di abiurare la sua fede. Di fronte alla sua incrollabile resistenza, i persecutori la condannarono a morte e la giustiziarono, facendo di lei un simbolo di coraggio e tenacia per la comunità cristiana di Todi.
Eraclio e Paolino di Noviodunum
Le informazioni su Eraclio e Paolino sono più frammentarie e la loro storia si intreccia con quella di altre figure agiografiche. La tradizione li identifica come martiri di Noviodunum (Nividunum), un'antica città romana situata nell'odierna Francia. Anch'essi, come Felicissima, subirono il martirio durante le persecuzioni di Diocleziano, testimoniando con il loro sacrificio la fede in Cristo. La loro memoria è stata venerata a lungo nella regione di Noviodunum e in alcune zone d'Italia, dove la loro festa veniva celebrata il 17 Maggio.
Errori e precisazioni agiografiche
È importante sottolineare che l'accostamento di Felicissima, Eraclio e Paolino come martiri di Todi è frutto di un errore storico. La confusione deriva da alcune varianti errate del Martirologio Geronimiano, dove il nome di Felicissima appare erroneamente al plurale ("Felicissimi") seguito da Eraclio e Paolino. Questa lettura errata ha portato alcuni scrittori, tra cui Floro, Adone e Baronio, ad attribuire erroneamente il martirio a Todi anche per Eraclio e Paolino.
Inoltre, la forma "Felicissimi" è ulteriormente compromessa da un errore di trascrizione, come evidenziato dal codice E del Martirologio Geronimiano, considerato la versione più autorevole. In questo codice, infatti, il nome appare correttamente come "Felicissimae", indicando chiaramente che si tratta di una singola martire e non di un gruppo di santi.
Diffusione del culto
Nonostante l'errore nell'attribuzione della città di martirio, il culto di Santa Felicissima si diffuse ampiamente in Umbria e in altre regioni d'Italia. A Todi, in particolare, la sua memoria era particolarmente venerata e la sua festa veniva celebrata il 26 Maggio. In altre città, come Perugia e Nocera Umbra, il suo culto era associato a quello di altri santi locali, come Gratiniano e Felino. A Civita Castellana, Orte e Viterbo, invece, la memoria di Santa Felicissima era correttamente associata a quella di San Gratiniano, con una diversa data di celebrazione (2 Maggio).
Identificazioni ipotetiche
Alcune fonti agiografiche ipotizzano che le figure di Santa Felicissima di Todi, Santa Firmina di Amelia e Santa Illuminata di Todi possano in realtà corrispondere alla stessa persona. Questa ipotesi si basa su alcune analogie tra le loro storie e sul fatto che tutte e tre erano venerate come martiri in città umbre. Tuttavia, questa teoria rimane nel campo delle ipotesi e non vi sono prove definitive a sostegno di un'identificazione certa.
Autore: Franco Dieghi
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