Nata a Squinzano il 20 settembre 1941,Teresa con la sua intelligenza vivace e brillante suscitava simpatia nelle persone che la conoscevano.
Guidata amorevolmente dalla mamma, unico riferimento familiare dopo la perdita del papà e dell’unica sorellina, con impegno e senso di responsabilità frequenta l’Istituto Magistrale e consegue il diploma di insegnante elementare. Comincia subito ad insegnare, si inserisce nell’appena istituita Parrocchia Maria Regina e qui dà vita con entusiasmo alla Gioventù Femminile parrocchiale di Azione Cattolica non lasciandosi sfuggire nessuna occasione per programmare spettacoli, feste, incontri di preghiera, ritiri spirituali ,conferenze, uscite…che fossero motivo di crescita umana e spirituale dei giovani.
Inizia un cammino di formazione spirituale e conosce sempre meglio l’A.C. sperimentandone il valore formativo e l’efficacia organizzativa.
Per la sua formazione spirituale attinge ampiamente al Vangelo, al Magistero del Papa, agli scritti e alla vita dei Santi. La entusiasma in modo particolare la figura della “sorella maggiore”Armida Barelli la cui biografia diffonde largamente fra la giovani. Preghiera-Azione-Sacrificio costituiscono il ritmo che scandisce il suo tempo ma anche le molteplici iniziative. Ogni sua giornata iniziava nella preghiera,nel raccoglimento e con la partecipazione alla Messa. Era sua convinzione che solo con queste premesse fossero garantiti l’esito positivo e l’efficacia delle attività apostoliche.
Nell’agosto del 1965 si reca a San Giovanni Rotondo per conoscere Padre Pio il quale in confessione dà conferma alla sua decisione di dedicare la vita al Signore in una consacrazione totale a Lui. Nel 1976 entra a far parte dell’Istituto Secolare “Servi della Sofferenza”.
La sua sensibilità pedagogica le fa cogliere l’importanza dell’ACR nel cammino formativo dei ragazzi e se ne fa subito promotrice e organizzatrice nella parrocchia Maria Regina. Qui guida nella crescita spirituale diverse generazioni di “Acierrini” comunicando loro l’amore e l’entusiasmo per l’Associazione e il desiderio di continuare ad impegnarsi al suo interno. Molti di loro sono oggi validi Educatori o Responsabili nei vari Settori.
Per due trienni ricopre la carica di Responsabile diocesana dell’ ACR e si fa apprezzare per la sua ricchezza spirituale e per le capacità organizzative. In stretta collaborazione con l’Assistente diocesano dell’ACR inizia e conduce con passione un’opera capillare di formazione degli Educatori, servendosi di tutti i mezzi a sua disposizione e coinvolgendo nelle iniziative tutti, piccoli e grandi, sacerdoti e laici.
La cosa che più sbalordiva era che di fronte alle sue proposte, che potevano sembrare utopistiche, nessuno riusciva a dire “No” e così… le “utopie” si realizzavano pur con grandi sacrifici.
Organizza campi-scuola diocesani e parrocchiali e partecipa a Convegni regionali e nazionali dell’Azione Cattolica desiderosa di arricchire la sua esperienza associativa per poter donare sempre di più agli altri.
La storica visita del Papa a Lecce,nel settembre del ’94, la vede impegnata nel Convegno organizzato dall’A.C. in preparazione dell’evento e poi nell’accoglienza calorosa ed entusiastica di Giovanni Paolo II insieme con gli Educatori e gli Acierrini della Diocesi.
Un tratto caratterizzante della sua personalità era la capacità di ascoltare chiunque si rivolgesse a lei e di consigliare sempre con grande amabilità, coerenza al Vangelo e fermezza nel presentare la verità.
Nell’agosto del 2002 le prime avvisaglie di ”qualcosa” che mina la sua salute fisica, poi il ricovero in ospedale, l’intervento… il ritorno a casa e l’inizio di un calvario che Teresa affronta con una forza d’animo veramente edificante che le viene dalla incondizionata adesione alla volontà di Dio e dalla fede nel valore salvifico della sofferenza appresa alla scuola di Padre Pio.
Teresa amava la vita, voleva continuare a vivere per continuare a lavorare nella vigna del suo Signore, viveva intensamente ogni momento e non si abbatteva mai! Anche negli ultimi tempi, quando il male era in stato avanzato e le forze le venivano meno, era pronta ad accogliere, ad incoraggiare e progettava iniziative di bene…:”Se starò meglio, lo realizzeremo”, non esitava a dire, e stava tanto male! Era sempre pronta a dire “grazie” anche per i piccoli servizi che le si facevano o per una qualsiasi attenzione.
Il suo volto sorridente, la sua voce, le sue premure per tutti sono indimenticabili!
Il 25 dicembre 2003 alle ore 10,30 Gesù Bambino la chiama a celebrare il suo Natale in Cielo. Dolcemente, in silenzio, il respiro le viene meno, mentre chi sta intorno al suo letto ha le lacrime agli occhi ma una grande pace nel cuore, nella certezza che lei è ormai andata incontro al suo Gesù.
Grazie, Teresa, per la “lezione di vita” che hai dato a quanti ti hanno conosciuta!
|