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Padre Lorenzo (Ettore) van den Eerenbeemt Sacerdote carmelitano, fondatore

Festa: .

Roma, 3 maggio 1886 - 7 ottobre 1977


Nacque a Roma il 3 maggio 1886, undicesimo figlio dei coniugi Pietro Cristiano van den Eerenbeemt e Giovanna Negri, quarto dei sopravvissuti; ricevette il battesimo due giorni dopo nella chiesa di S. Giovanni dei Fiorentini con il nome di Ettore, come il suo padrino, il conte Ettore Genuini, seguito da quelli di Pio, Mariano e Luigi.
Il padre, olandese, aveva partecipato come volontario nel reggimento degli Zuavi Pontifici alla difesa di Roma nel 1870 e, dopo la caduta dello Stato Pontificio, era rimasto nella città eterna, svolgendo varie attività, e aveva sposato la contessa Giovanna Negri.
Compiuti gli studi elementari presso il collegio S. Giuseppe dei Fratelli delle Scuole Cristiane, venne invogliato dal padre ad andare al Seminario dell'Apollinare, nella Scuola Apostolica Valentini, dove compì gli studi ginnasiali, prima a Ceccano, poi a Patrica e quindi a Roma, frequentando da alunno interno fino al terzo ginnasio e il quarto da esterno, che non completò. Poiché si scopriva particolarmente versato per l'arte, la letteratura e gli studi in genere, mostrando delle qualità eccezionali, pensò di non essere votato al sacerdozio. Con questi dubbi sulla scelta di vita, Ettore si trasferì prima a Parigi presso il fratello Ubaldo, e poi, nel 1902, in Olanda. Qui trovò tutto più confacente al suo carattere, si riconosceva sempre più olandese, vero figlio di quella terra. Ben presto trovò lavoro nell'ufficio di un suo cugino. Fu proprio qui, in Olanda, che il Signore gli fece sentire il suo pressante invito a seguirlo nella castità, povertà e obbedienza, e lo conquistò totalmente a Sé. Quindi, maturata, pur nelle inevitabili difficoltà, la vocazione alla vita religiosa e sacerdotale, e risultati vani i tentativi di entrare prima dai Benedettini e poi dai Gesuiti, decise, tra lo stupore dei parenti e amici, di entrare nell'Ordine Carmelitano, ove fu accolto ben volentieri. Fece il noviziato nel convento di Boxmeer, prendendo il nome religioso di Lorenzo.
Superate le prove della vita austera con l'aiuto della grazia e della sua ferrea volontà, professò con gioia i voti semplici il 30 settembre 1907, alla presenza del padre, venuto appositamente da Roma, e dei suoi parenti olandesi; quindi studiò Filosofia a Zenderen e Teologia a Oss, sempre in Olanda, ove emise la professione solenne il 15 ottobre 1910. Ricevuta l'ordinazione presbiterale il 1 giugno 1912, fu destinato a Roma per gli studi accademici di Teologia e Sacra Scrittura. Qui, nel 1915, conseguì il dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Gregoriana e, nel 1919, la licenza in Sacra Scrittura nel Pontificio Istituto Biblico.
Nel frattempo, fu vice-parroco della parrocchia di S. Maria in Traspontina e aiutante d'archivio nella Segreteria di Stato Vaticana. Dal 7 luglio del 1917 fu priore del Collegio Internazionale S. Alberto, incarico che lasciò il 26 settembre 1919, perché chiamato dai Superiori a insegnare nella facoltà teologica di Oss, in Olanda. Nella comunità cui fu destinato, vi erano il Beato Tito Brandsma e altre figure di spicco della provincia Germanica-Olandese, con cui P. Lorenzo strinse profonda amicizia.
Nel settembre del 1920 fu designato quale professore di Sacra Scrittura e di lingua ebraica nello Studio Generale dell'Ordine Carmelitano in Roma. Insegnamento che tenne fino a tutto l'anno accademico 1929-30. Fu anche esaminatore del Clero romano dal 1922 al 1930.
Nel 1922, quando si aprì la missione carmelitana in Giava  (Indonesia) , egli, animato da profondo spirito missionario, da lui nutrito fin da quando frequentava la Scuola Apostolica Valentini e ancor più alimentato nel periodo della formazione religiosa in Olanda, fece richiesta di esservi inviato. La sua domanda non fu accettata poiché, essendo professore, la sua presenza urgeva nuovamente a Roma, nello Studio Generale del Collegio S. Alberto. Qui, allora, si attivò per poter almeno inviare ai suoi confratelli in Indonesia l'aiuto di un gruppo di religiose Carmelitane missionarie: si rivolse invano agli istituti di Carmelitane di vita attiva, finché decise di orientarsi a dare vita a un nuovo Istituto religioso.
Nel 1924, tramite il confratello P. Alberto Grammatico, allora parroco di santa Maria in Traspontina, ebbe a conoscere la Beata Maria Crocifissa Curcio e, così, scoprì di coltivare il suo stesso ideale per un Carmelo Missionario; nacque così un connubio che cambiò decisamente la sua esistenza. Con il permesso del Priore Generale, P. Elia Magennis, Padre Lorenzo iniziava così ad occuparsi di questa nascente fondazione. Il 17 maggio 1925 Madre Crocifissa Curcio partecipò a Roma alla canonizzazione di Teresa di Gesù Bambino, e il giorno dopo, insieme a Padre Lorenzo, si recarono a Santa Marinella, luogo che egli conosceva già da quasi due anni, poiché celebrava nei giorni festivi la s. Messa nella Chiesa di Nostra Signora delle Vittorie. Considerata ottima la possibilità di fondare l'Istituto proprio in questa cittadina, cosiddetta Perla del Tirreno, una “striscia verde tra cielo e mare”, visitarono insieme il villino Persichetti su Capo Linaro, e decisero di fissare qui la prima temporanea dimora. Quindi Padre Lorenzo si occupò di svolgere le trattative necessarie con l'Ordinario della diocesi Suburbicaria di Porto - S. Rufina, il Card. Antonio Vico, e il 3 luglio 1925, la Madre Crocifissa insieme ad altre tre sue compagne terziarie si stabilirono a Santa Marinella, dando inizio ufficiale al nuovo Istituto. Intanto il 16 dello stesso mese ricevettero l'affiliazione all'Ordine Carmelitano. Padre Lorenzo, per collaborare con Madre Crocifissa nella nuova opera, ebbe il permesso dai Superiori di trasferirsi a S. Marinella, pur continuando a Roma il suo impegno di professore ed esaminatore del clero. Dopo quattro anni, in cui la Congregazione aveva iniziato ad espandersi, alla morte del Card. Vico, optò per la diocesi di Porto - Santa Rufina il Card. Tommaso Pio Boggiani, dell'Ordine dei Predicatori, che fu nominato suo successore il 15 luglio 1929. Il Padre Lorenzo, non avendo avuto il tempo di porgergli di presenza i suoi ossequi, occupatissimo con gli esami al Collegio e con la novena della festa del Carmine alla chiesetta delle Vittorie, inviò le sue scuse per lettera.
Subito, al nuovo vescovo, non sembrò regolare la situazione canonica di P. Lorenzo, che spesso si veniva a trovare fuori convento per seguire il nascente Istituto. Pertanto, non trovandosi in Curia il permesso scritto dei Superiori dell'Ordine, si venne a creare una forte incomprensione tra il Cardinale e il Priore Generale, P. Elia Magennis. Un contrasto le cui dolorose conseguenze furono portate da P. Lorenzo con grande fede, docilità e pazienza. Intanto il Cardinale, dopo aver esposto il caso al Papa Pio XI, consigliò il Padre di continuare l'opera iniziata, lasciando l'Ordine Carmelitano. Tutto fu risolto con una scelta molto amara per P. Lorenzo: la secolarizzazione, avvenuta il 18 febbraio 1930. Il 21 febbraio dello stesso anno veniva incardinato nella diocesi di Porto - S. Rufina. Lasciare l'Ordine gli causò una grande sofferenza, anche se continuò a portare gli ideali carmelitani nel cuore e nello stile di vita e a mantenere il più possibile i contatti con i confratelli da lui conosciuti in Olanda e a Roma.
Il 13 aprile 1930 l'Istituto delle Carmelitane Missionarie di S. Teresa del Bambino Gesù riceveva l'approvazione diocesana, e il 10 luglio successivo quella delle Costituzioni.
Da allora, oltre all'assistenza spirituale e materiale delle Suore, Padre Lorenzo lavorava, sempre pronto e instancabile, per la popolazione di S. Marinella della zona Pirgus, essendo anche vicario curato della chiesa di Nostra Signora delle Vittorie. Il suo impegno pastorale aumentò quando, primo parroco, curò dal 1949 al 1953 la sua Vicaria divenuta parrocchia con il titolo di Nostra Signora del Monte Carmelo. In questi difficili anni si fece vero padre e fratello per il popolo della zona, stimato confessore per tutti i fedeli, apprezzatissimo predicatore, animatore dei giovani, efficace conforto e aiuto per chiunque si trovasse nel bisogno. Un testimone lo definisce “un Santo Curato d'Ars a Santa Marinella”; fu anche il catalizzatore delle energie migliori dei suoi parrocchiani e concittadini anche in campo socio-politico, tanto divenire oggetto di minacce e atti minatori da parte di chi per motivi politici non gradiva la sua presenza, peraltro sempre discreta e bonaria. Particolare amore mostrava anche verso i ragazzi della Pirgus, dei quali curava la formazione spirituale e intellettuale con conferenze e lezioni, oltre che facendosi loro amico e consigliere.
Stimato e ben voluto per la sua vasta cultura e la sua profonda spiritualità, ricoprì in Diocesi vari e importanti uffici, tra cui: canonico della Collegiata di Castel Nuovo di Porto, convisitatore nella visita pastorale diocesana del 1939-41 e del 1948, vicario foraneo di S. Marinella, canonico teologo, esaminatore prosinodale e censore dei casi morali, membro di varie commissioni e uffici diocesani e infine giudice sinodale. Fu onorato delle nomine di cameriere segreto soprannumerario nel 1942 da Pio XII, e ne 1959, da Giovanni XXIII, di prelato domestico.
Intanto la Congregazione delle Suore Carmelitane si espandeva in Italia e, nel 1947, anche oltreoceano, in Brasile in aiuto ai Padri Carmelitani olandesi già missionari in quella terra. Padre Lorenzo, a fianco della Fondatrice, lavorava con fervore per il regno di Dio, collaborato in parrocchia dalle «suore missionarie», così come lui aveva sognato che lavorassero accanto, per quanto possibile, ai confratelli carmelitani.
A partire dalla morte di Madre M. Crocifissa  (1957) , dopo circa dieci anni ancora di sostegno e assistenza alle Suore, scompariva lentamente e silenziosamente dalla guida della Congregazione, sereno perché l’Istituto aveva ricevuto il Decreto di Lode, il 3 ottobre 1963. Della sua vasta e costante opera verso le Suore sono frutto e testimonianza la grande quantità di lettere personali, circolari  (molte delle quali firmate anche a nome della Beata M. Crocifissa) , scritti dottrinali e biografie di santi carmelitani che egli redasse proprio a beneficio delle sue figlie spirituali. Fra i suoi scritti, poi, oltre a un'autobiografia incompiuta, troviamo molte bozze per le omelie e i “casi morali”, una parafrasi della Divina Commedia, varie poesie, biografie di santi, studi biblici e scritti sociali, molte lettere destinate a persone differenti e in varie lingue.
Quando ormai, nel 1968, tutto l'indirizzo della Congregazione, già diffusa in varie nazioni, era in mano alle Suore, egli desiderò riunirsi con l'Ordine Carmelitano. La sua domanda di reintegrazione venne benevolmente accolta dall'allora Priore Generale, P. Kiliano Healy, che lo riammise il 5 ottobre 1969, concedendogli tuttavia di rimanere presso le Suore a S. Marinella. Qui continuò la sua opera con la sua preghiera costante e la sua presenza luminosa. Tutta la sua persona, affabile, mite e paterna, per le Suore era divenuta un richiamo vivo per il Cielo.
Il 7 ottobre 1977, con i conforti religiosi, passò serenamente alla casa del Padre.
Scrisse di lui il confratello, P. Dionisio De Ciantis: “L'ho sempre considerato tra gli uomini migliori del nostro Ordine e godo che la sua devozione alla Madonna sia stata coronata dall'incontro col Padre Celeste, proprio nel giorno liturgico del S. Rosario.”
A cura dell'associazione dei “ragazzi di padre Lorenzo”, dinanzi alla chiesa parrocchiale di s. Maria del Carmelo di Santa Marinella è stata recentemente eretta una statua bronzea a lui dedicata.


Preghiera per chiedere l'intercessione del padre Lorenzo van den Eerembeemt:

Padre santo, ti ringraziamo
per aver donato al tuo popolo Padre Lorenzo:
formato alla scuola del Carmelo,
egli è stato fra di noi sacerdote zelante,
maestro della tua Parola e artefice di pace;
concedici di vederlo glorificato qui in terra
e donaci, per sua intercessione,
la grazia che con fiducia ti chiediamo: … .
Il tuo Spirito susciti nella Chiesa
apostoli zelanti e missionari generosi,
testimoni del tuo Figlio crocifisso e risorto,
perché il tuo nome sia glorificato tra le genti
ed ogni uomo trovi la salvezza.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
Gloria al Padre (3 v.).

(approvata per l'uso privato il 4 luglio 2010 dal vescovo portuense, s. ecc. mons. Gino Reali)


Autore:
P. Emanuele Boaga, O. Carm., Sr Marianerina de Simone, Cmstgb

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Aggiunto/modificato il 2010-08-18

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