Religioso esemplare, zelante missionario, vescovo del Vicariato Apostolico del Napo, mons. Massimiliano Spiller è l’iniziatore delle Suore Murialdine in Ecuador.
Nasce a Carrè (Vicenza) il 22 aprile 1903 ed entra nella Congregazione dei Giuseppini accolto dal cofondatore don Reffo. Nel 1919 fa la prima professione religiosa e nel 1925 la professione perpetua. Tre anni dopo l’ordinazione sacerdotale, avvenuta nel 1927, viene chiamato dall’obbedienza ad essere missionario in Ecuador dove esercita il ministero sacerdotale come parroco ad Archidona. Per alcuni anni è maestro dei novizi e nel 1941 riceve la consacrazione episcopale e viene nominato Vicario Apostolico della missione del Napo e contemporaneamente, superiore provinciale, carica che ricoprirà per undici anni.
Anch’egli allievo di p. Casaril durante gli anni di scolasticato, conosce la grande utilità di avere le suore come preziose collaboratrici dei sacerdoti e, venuto a conoscenza dell’iniziativa di p. Schiavo in Brasile che sta dando ottimi risultati, inizia analogo esperimento per avere, anche in terra di missione, donne consacrate nello spirito del Murialdo.
Due anni di intense relazioni epistolari con p. Casaril, superiore generale e fondatore delle Suore Murialdine, permettono di impostare la formazione spirituale in modo uniforme con gli altri due gruppi.
L’11 febbraio 1960, con la benedizione di p. Casaril, l’autorizzazione di madre Maria Ellena e il consenso del vescovo di Ambato, mons. Bernardino Echeverria, quattro giovani sono ammesse al postulato, primo nucleo del gruppo equatoriano delle Murialdine.
Viene scelta come sede provvisoria delle formande il seminario interdiocesano Pio XII di Ambato. Due anni dopo, terminato il noviziato, le prime missionarie murialdine fanno i voti di povertà, castità e obbedienza.
Nel 1963 le consorelle assumono la responsabilità diretta del centro missionario di S. Clara (scuola elementare, collegio femminile, corso di taglio e cucito, dispensario medico, che poi si trasformerà in ospedale). Accettano pure ad Arajuno la direzione della scuola elementare, collegio e dispensario.
Dotato di carattere forte e volitivo, mons. Spiller sa vincere qualsiasi difficoltà fisica e morale per compiere la volontà di Dio, appresa alla luce della fede e della carità, con pazienza, costanza, umiltà e grande preghiera. Dimostra un’intelligenza acuta e penetrante e una memoria prodigiosa. La sua forte personalità si esprime all’esterno con amabilità, accettazione incondizionata di tutti, bianchi e indi, poveri e ricchi, cattolici e non cattolici, buoni e cattivi. È il Vescovo amato da tutti!
L’ansia apostolica lo spinge ad interessarsi di ogni problema della sua gente, ma soprattutto ad organizzare le opere educative. I suoi consigli sono sempre impregnati di fede soprannaturale, di solidi principi cristiani, di sincerità aperta per cui sa subito cogliere l’essenziale delle situazioni, guidando alla moralità, alla fede in Dio, al rispetto e obbedienza alla chiesa.
Ripeteva spesso: “Dobbiamo mettere a disposizione della congregazione noi stessi, la nostra formazione, le nostre abilità, la nostra stessa salute”. E questo insegna alle sue figlie spirituali, le Murialdine, che accompagna nella loro formazione con lettere circolari, visite alle comunità, ritiri spirituali.
Vive gli ultimi anni della sua vita nella casa di riposo di Archidona e dopo una breve malattia, il 27 luglio 1991, viene chiamato al premio eterno.
Grande partecipazione di popolo e di autorità rende l’estremo omaggio al vescovo che tanto ha fatto per le popolazioni dell’Oriente equatoriano.
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