San Vito dei Normanni, Brindisi, 29 settembre 1901 – Elche de la Sierra, Spagna, 5 gennaio 1981
vale la pena ancora far conoscere a un maggior numero di persone un personaggio come lui: profeta e servitore di pace, della nonviolenza, dell’ecologia dell’universo, del primato della persona e della coscienza. Maestro di vita spirituale. Tratti caratteristici di questa opera. È un po’ il «libro della memoria» di due persone che lo hanno conosciuto direttamente e quindi ne ripercorrono la vita, gli eventi e il pensiero in maniera più personalizzata. Sui passi e sull’onda della memoria, perciò, si disegnano i segmenti di questo patriarca della pace, della nonviolenza, ma anche del profeta dell’ecologia dello spirito e del cosmo. Che cosa rintracciare per primo in Lanza del Vasto, un uomo così poliedrico?, si domandano i due autori di quest’opera. Risulta difficile, infatti, definirne i tratti, ma senz’altro è stato un infaticabile camminatore: ha lambito i venti e le creste del mondo pur di seminare ovunque la nonviolenza. Si è fermato solo alla fine, quando, recatosi in Spagna per fondarvi una scuola spirituale di danza e di canto, muore a Murcia per essersi bagnato nell’acqua ghiacciata di un torrente. Non si arrendeva. La sua figura è molto simile a un cristallo, in cui in ogni faccia si ritrova un aspetto nuovo: il filosofo, il teologo, il musico, il poeta, il contemplativo, l’amico, e quant’altro. È un volume da leggere con la medesima passione di coloro che l’hanno scritto, perché ha un’organicità biografica insolita.
|