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Beato Janos Scheffler Vescovo e martire

Festa: 6 dicembre

Camin, Romania, 29 ottobre 1887, Bucarest, Romania, 6 dicembre 1952

János Scheffler, vescovo di Satu Mare in Romania, fu perseguitato dal regime comunista e morì prigioniero a Bucarest. Beatificato il 3 luglio 2011.



János Scheffler nacque il 29 ottobre 1887 a Kalmánd (Cămin), un villaggio appartenente allora all’Ungheria,  da una famiglia di agricoltori cattolici, secondogenito di dieci figli. Nel 1898 fu iscritto al Liceo Maggiore Cattolico Reale di Satu Mare e venne poi accolto nel convitto vescovile retto dai Gesuiti.
Avendo manifestato fin dall’età di dieci anni  una forte inclinazione per il Sacerdozio, terminati gli studi liceali il Servo di Dio fu ammesso al Seminario di Satu Mare nel 1905. Dal 1906 al 1910 frequentò la Facoltà di Teologia dell’Università delle Scienze “Pétér Pázmány” di Budapest e, dopo aver ricevuto gli ordini minori, fu ordinato sacerdote il 6 luglio 1910 e nominato cappellano a Csomaköz dal vescovo diocesano Tibor  Boromissza. Per le sue spiccate doti intellettuali, fu inviato a Roma dove completò gli studi in Diritto Canonico, laureandosi “summa cum laude” presso l’Università Gregoriana, il 19 giugno 1912. Tornato in patria, ricoprì diversi incarichi: fu  protocollista e cancelliere presso la cancelleria vescovile, cappellano a Ungvár, prefetto del seminario. Nel novembre 1915 ricevette il dottorato in Scienze Teologiche, assumendo successivamente doversi incarichi accademici e pastorali: professore al liceo cattolico di Satu Mare, predicatore della Cattedrale, promotore di giustizia del tribunale ecclesiastico diocesano, docente di Diritto Canonico, di Storia della Chiesa e di Teologia.  Al termine della Prima Guerra Mondiale, la mutata situazione politica e la cessione della Transilvania alla Romania indussero il Servo di Dio ad apprendere la lingua romena per poter predicare e confessare. La sua esperienza pastorale ebbe modo di ampliarsi ulteriormente con la nomina nel 1923 a parroco di Nagymajtény (Moftinu Mare), un incarico durante quale diede forte impulso alle opere di apostolato, organizzò pellegrinaggi, scrisse manuali di catechesi per gli studenti delle scuole medie, adoperandosi in vario modo per la sussistenza della scuola cattolica.
Alcuni anni più tardi  Scheffler partecipò a Chicago, dal 20 al 24 giugno 1926, al XXVIII Congresso Eucaristico Internazionale, un evento ecclesiale di grande rilievo al quale il Servo di Dio volle dedicare un suo libro dal titolo “Da Satu Mare a Chicago”. Seguirono nuovi, importanti incarichi a Satu Mare, come direttore spirituale del Seminario, e nella diocesi di rito latino di Oradea, dove insegnò  Diritto Canonico e Storia della Chiesa presso la Facoltà di Teologia. Il 26 marzo 1942 fu nominato vescovo della Diocesi di Satu Mare, il cui territorio era passato nuovamente all’Ungheria, e amministratore apostolico di Oradea; ricevette la consacrazione episcopale il 17 maggio dello stesso anno nella cattedrale di Satu Mare.
Si dimostrò pastore prudente, zelante e paterno, instancabile nell’esercizio del ministero episcopale, nella predicazione, nell’amministrazione dei sacramenti, nelle visite alle parrocchie, nella cura dei sacerdoti e dei seminaristi. Erano gli anni del secondo conflitto mondiale e per l’Europa orientale si stavano profilando profondi mutamenti politici. Nel settembre 1944 la diocesi di Satu Mare venne invasa dall’Armata Rossa e la Transilvania settentrionale fu assoggettata dai sovietici. Terminata la guerra, la persecuzione contro la Chiesa si fece più aspra. Venne annullato il Concordato e il 1° ottobre 1948 fu dichiarato  lo scioglimento della Chiesa cattolica di rito orientale: il governo romeno voleva infatti assimilare i cattolici agli ortodossi e staccare la Chiesa cattolica in Romania da quella di Roma.
Poiché il Servo di Dio non volle piegarsi alle pretese del regime, fu arrestato dalla “Securitate” il 23 maggio 1950 e costretto agli arresti domiciliari presso il convento francescano di Korosbánya. Venne poi trasferito nel carcere di Bucarest (1952) e in quello sotterraneo di Jilava, dove trascorse gi ultimi due mesi di vita in condizioni disumane, che incisero profondamente sulle sue già  precarie condizioni di salute. Si spense, a conseguenza delle privazioni e dei maltrattamenti subiti, al mattino del 6 dicembre 1952. Nel 1965 i suoi resti mortali furono traslati nella cripta della Cattedrale di Satu Mare.


Fonte:
www.vaticaninsider.it

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Aggiunto/modificato il 2011-07-07

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