Lavinia nacque il 2 giugno 1588 a Grottammare da Sigismondo Sernardi e da Emilia Tesei. In quegli anni era Papa, Sisto V , nato nello stesso paese il 13 dicembre 1521. A quanto sembra Lavinia era la prima dei figli: certamente era la maggiore delle sue sorelle Angelella, Porzia e Vincenza. Ha avuto anche un fratello di nome Astolfo.
La madre Emilia si incaricò della formazione spirituale di Lavinia e la educò con somma cura. Nella via della santità Lavinia fu guidata da tre sacerdoti, che lei giudicava come suoi direttori spirituali: Padre Vagnozzo Pica, prete diocesano di Ripatransone e parroco della parrocchia S.Angelo della stessa città; Fra Nicolò Pallotta, francescano di Monteprandone; Don Girolamo Leti, pievano della chiesa del castello di S.Benedetto. E’ nota la grande devozione che Lavinia ebbe verso S.Benedetto Martire, sulla cui tomba spesso si recava a pregare, percorrendo a piedi la strada Lauretana.
Ad appena 15 anni, come era uso a quei tempi, andò sposa a Gio. Marino, figlio di Gio. Antonio, della famiglia dei Giammarini. Dopo sette anni di matrimonio le nacque una figlia, Ifigenia che morì dopo pochi mesi. Dopo qualche tempo ebbe un secondo figlio, cui mise nome Francesco e dopo tre anni le nacque un’altra figlia che chiamò Margherita.
Particolarmente curata fu l’educazione impartita da mamma Lavinia ai suoi figli Francesco che studiò fisica all’Università di Fermo e Margherita che seguì la vita religiosa e si fece Cappuccina a Fermo.
Scrive il Catani: È oltremodo commovente leggere le testimonianze dei confessori di Lavinia, che si trovano davanti un’anima così bella, lontana da ogni peccato e sempre in atteggiamento di preghiera. In realtà la vita di Lavinia non ha nulla di eclatante o di particolarmente grandioso, se si eccettua – e non è poco- questa scelta di unione mistica con Dio, questa prova di fedeltà evangelica, questa possibilità di mettere in pratica, da parte di una donna qualsiasi, per giunta sposata e con figli, la perfezione del discorso della montagna, rivolto non solo agli apostoli ma a tutti i discepoli di Cristo.
Qui sta la peculiarità di Lavinia Sernardi e la sua modernità nella Chiesa d’oggi: è una cristiana santa con l’anello al dito e testimonia che la via ordinaria del matrimonio e della vita familiare è una via alla beatitudine…
Lavinia ci insegna che la vita familiare è vita di santità, vita di virtù eroiche vissute nelle condizioni comuni e ordinarie dell’esistenza umana.
Dalla biografia di p.Bevilacqua non si riesce a diagnosticare di quale malattia morì Lavinia.
Era l’anno 1623, il 15 settembre, all’età di 35 anni, 3 mesi e 13 giorni. I funerali si svolsero nella chiesa della Madonna dei Monti, e lì fu sepolta. Ancor oggi una lapide ne indica la tomba.
Autore: Pietro Pompei
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