Nato a Dunfermiline (Scozia) nel 19 novembre 1600, il re d’Inghilterra, di Scozia, d’Irlanda e di Francia Carlo I Stuart fu un personaggio molto importante, che oggi va rivalutato. Fu il secondo figlio di Giacomo VI Scozia e di Anna di Danimarca. Quando il padre diventò re d’Inghilterra con il nome di Giacomo I (24 Marzo 1603), egli rimase in Scozia, in quanto debole e malaticcio. Solo nell’anno successivo andò in Inghilterra, grazie alle cure di Lady Carey, che gli insegnò a parlare. Nel 1612, il suo fratello maggiore (ed erede al trono ) Enrico morì ed il 27 marzo 1625 diventò re. Venne incoronato a Westminster il 02 febbraio 1626. Il suo regno fu caratterizzato dallo scontro con il Parlamento. Già con suo padre questo conflitto fu in atto ma con Carlo esso si acuì. Esso divenne anche un confilitto religioso. Infatti, Carlo fu fautore della Chiesa anglicana, nella sua tendenza cattolicizzante. Infatti, la Chiesa anglicana di allora fu prevalentemente calvinista e lui volle riportarla verso una forma più sacramentale.
Reintrodusse pratiche cattoliche nell’anglicanesimo. Amò anche l’arte italiana e in particolare i quadri di Tiziano. Nella sua corte ospitò il pittore Orazio Gentileschi. Nel frattempo, le tensioni con il Parlamento erano aumentate anche dal fatto che Carlo fosse sposato con Erinchetta Maria di Borbone, francese e cattolica. Il rapporto con il Parlamento peggiorò e nel 1642 scoppiò la Guerra Civile. Da una parte ci furono il re ed i sostenitori della Chiesa anglicana. Dall’altra ci furono le milizie parlamentari ed i sostenitori del presbiterianeesimo.Tra questi ultimi vi furono i puritani. Il capo di questi, Oliver Cromwell capeggiò la milizia parlamentare. sconfitto nel 1645 con la Battaglia di Naseby, Carlo venne catturato sull’Isola di Wight, venne processato e condannato a morte. Il 30 gennaio 1649, egli fu decapitato. Cromwell divenne “Lord Protettore” ed instaurò una dittatura. La figura di re Carlo I Stuart fu poi rivalutato da suo figlio, re Carlo II.
La Chiesa anglicana lo proclamò Santo. La sua commemorazioone cade il 30 gennaio. Su Carlo I, è stata fatta valere la “storia del vincitore”. Di lui non si conoscono molte cose. Una delle accuse che gli fu rivolta fu la vicinanza al cattolicesimo. In effetti, Carlo rispettò la Chiesa cattolica. Quando fu in Spagna, per trattare il matrimonio con l’Infanta Isabella (che poi non si fece), Carlo entrava nelle chiese e pregava. Quando davanti al suo castello passava una Processione Eucaristica, egli si affacciava alla finestra. Scrisse al Papa questa frase:” Dal momento che cattolici ed anglicani credono nell’unico Dio, nel Crocifisso e nella Trinità, hanno tutti la stessa fede e la stessa Chiesa.” Tenne anche molti dibattiti su tale materia, al punto che il duca di Buckingham, suo accompagnatore e favorito del padre, dovette impedirli, su volere di quest’ultimo.Da re, cercò di ammorbidire le leggi anticattoliche vigenti nel suo regno. Alla sua corte trovarono protezione anche molti preti cattolici. Possiamo quindi dire che Carlo I non fu solo un martire anglicano ma anche dei cattolici. Anche per loro, egli fu decapitato.
Autore: Antonio Gabriele Fucilone
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