Francesca Chambon nacque il 6 marzo 1841 da una famiglia di contadini, poverissima e molto cristiana, nel villaggio della Croix Rouge, presso Chambery. Nello stesso giorno ricevette il santo battesimo nella chiesa parrocchiale di S. Pietro di Lemenc.
Il Signore volle rivelarsi molto presto a quest'anima innocente. Aveva appena 9 anni quando un venerdì santo, condotta dalla zia all'adorazione della Croce, Gesù si offerse ai suoi sguardi lacerato, insanguinato, come sul Calvario.
"Oh, in che stato era!" dirà lei più tardi.
Questa fu la prima rivelazione della passione del Salvatore, che tanto posto avrebbe tenuto nella sua esistenza. Ma l'aurora della sua vita apparve soprattutto favorita dalle visite di Gesù Bambino.
Fu il curato della parrocchia che scoperse la sua vocazione religiosa. Francesca aveva 21 anni, quando la Visitazione di Santa Maria di Chambery le aperse le porte. Due anni dopo, nella festa di Nostra Signora degli Angeli, il 2 agosto 1864, pronunciava i santi voti e, con il nome di suor Maria Marta, prendeva posto definitivamente tra le suore di Santa Maria.
Nulla all'esterno rivelava il contatto particolare con Gesù Cristo. La bellezza della figlia del Re era veramente tutta interiore... Dio, che senza dubbio le riservava magnifici compensi, aveva trattato suor Maria Marta, rispetto ai doni esteriori, con evidente parsimonia.
Modi e linguaggio rozzi, intelligenza meno che mediocre, che nessuna cultura, neppure sommaria, sarebbe riuscita a sviluppare (suor Maria Marta non sapeva né leggere né scrivere), sentimenti che non si sarebbero elevati se non sotto l'influsso divino, temperamento vivo e un po' tenace...
La suore sue compagne lo dichiarano sorridendo: "Oh, santa... era una vera santa... però, talvolta, quanta fatica!". La “santa” lo sapeva bene! Nella sua incantevole semplicità si lamentava con Gesù di avere tanti difetti.
I tuoi difetti - Egli rispondeva - sono la prova più grande che quello che succede in te viene da Dio! Io non te li toglierò mai: sono il velo che nasconde i miei doni. Tu hai molto desiderio di nasconderti? Io ce l'ho ancor più di te!".
Di fronte a questo ritratto se ne può collocare con piacere un secondo, con aspetti assai diversi e attraenti. L'osservazione attenta delle superiore non tardò ad intuire una fisionomia morale bellissima, che si andava perfezionando giorno per giorno, grazie all'azione dello Spirito di Gesù.
Nella sua così limitata capacità di comprendere, quanti lumi celesti, quante idee profonde! In quel cuore incolto, che innocenza, che fede, che pietà, che umiltà, che sete di sacrifici! Basta per ora ricordare la testimonianza della sua superiora, madre Teresa Eugenia Revel: "L'obbedienza per lei è tutto. Il candore, la rettitudine, lo spirito di carità che la animano, la sua mortificazione e, soprattutto, la sua umiltà sincera e profonda ci sembrano la garanzia più sicura della diretta opera di Dio su quest'anima".
I due primi anni della vita religiosa della nostra sorella trascorsero abbastanza normalmente. Però nel settembre del 1866 la giovane suora cominciò ad essere favorita da frequenti visite di nostro Signore, della Santa Vergine, della anime del Purgatorio e degli Spiriti celesti. Gesù Crocifisso, soprattutto, le offre quasi ogni giorno le sue divine Piaghe da contemplare.
Le superiore, inchinandosi davanti ai segni sicuri della volontà del cielo - segni su cui non possiamo intrattenerci in questo breve compendio - nonostante i suoi timori, si decidono, a poco a poco a far sì che ella si abbandoni alle esigenze di Gesù Crocifisso.
Le grazie e le comunicazioni divine riempirono veramente tutte le ore di questa vita eccezionale.
Durante gli ultimi vent'anni, ossia fino alla sua morte, nulla appariva all'esterno di queste meravigliose grazie.
Quel succedersi continuo di preghiere, lavoro e mortificazione... quel silenzio, quel continuo scomparire, a noi sembrano un'ulteriore prova, e non la meno convincente, della verità dei favori inauditi di cui fu colmata.
Dopo una notte di terribili sofferenze, il 21 marzo 1907, alle otto di sera, ai primi Vespri della festa dei suoi dolori, Maria veniva a cercare la figlia, alla quale aveva insegnato ad amare Gesù.
E lo sposo riceveva per sempre nella ferita del suo sacro Cuore la sposa che qui in terra aveva scelto come vittima amatissima, sua confidente e apostola delle sue sante Piaghe.
Fonte:
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www.monasterovisitazione-baggiovara.org
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