L'Avana, Cuba, 20 novembre 1788 - St. Augustine, Stati Uniti, 25 febbraio 1953
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Il padre Felix Varela viene considerato come uno dei padri della nazione cubana. Nato all’Avana nel 1788, a 23 anni viene ordinato sacerdote e a 24 è nominato professore di filosofia, fisica ed Etica nel seminario della capitale. Qui prepara il primo laboratorio di fisica e chimica del Paese.
Nella storia della cultura cubana il padre Felix Varela occupa un posto di preminenza per il suo contributo allo sviluppo della cultura nazionale, come patriota e per la sua virtù. È stato professore, educatore e modello di pietà per i suoi discepoli. Nel 1821, a 33 anni, diventa deputato ed inviato come rappresentante di Cuba alle Corti di Madrid.
Le sue tre proposte di legge in Spagna furono: un governo per le provincie di oltremare, l’indipendenza e l’abolizione della schiavitù.
A Madrid organizza un gruppo con i rappresentanti di alcune altre provincie di oltremare, per migliorare la difesa dei diritti comuni.
Nessuna delle sue proposte viene approvata e, con il ristabilimento dell’assolutismo monarchico, nel 1823 lascia la Spagna; non potendo ritornare a Cuba, si autoesilia negli Stati Uniti, a New York, da dove continua la sua battaglia.
Fu un sacerdote esemplare, si occupò della costruzione di chiese e scuole, ed evangelizzò i poveri e immigranti, aiutando la loro integrazione. Morì negli Stati Uniti nel febbraio 1853. Il suo corpo riposa nell’Aula Magna dell’Università dell’Avana.
Nato nel passaggio cruciale tra due secoli, Felix Varela ha saputo fare propri i desideri dinanzi agli interroganti della ragione, preservando l’essenza della cultura cristiana e allo stesso tempo aprendosi alle nuove esigenze del pensiero.
Sulle provincie di oltremare scrisse: “Le leggi si inumidiscono, attraversando l’oceano e vengono sostituite dalla volontà dell’uomo”.
Nel 1981 il governo di Cuba ha creato l’ordine Felix Varela, la maggiore onorificenza del Paese.
Autore: H. Sergio Mora
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