Nacque a Durango, in diocesi di Viteria, il 18 agosto 1870 e fu subito battezzato perché sembrava che per lui vi fosse pericolo di vita. Il 30 luglio 1878 venne cresimato nella chiesa parrocchiale di Durango dall’ Ordinario diocesano Mons. Sebastiàn Herrero y Espinosa.
Entrato molto giovane con suo fratello gemello Agapito, che tuttavia non perseverò, nel collegio di Chipiona, vi intraprese gli studi umanistici finché il 31 gennaio 1887 vestì l’abito francescano. Terminato l’anno di prova, fece la professione dei voti semplici il 23 febbraio dell’anno successivo e quella dei voti solenni il 22 luglio 1891 nelle mani del rettore del collegio, padre Vicente Ribes. Seguirono la tonsura e gli ordini minori il 16 ottobre 1892, il suddiaconato il 23 dicembre 1893, il diaconato il 9 marzo 1895 ed il presbiterato il 30 maggio 1896 dalle mani del Beato Card. Marcelo Espìnola, arcivescovo di Siviglia.
Delicato di salute, padre José rimase alcuni anni nel collegio della Regola, quando però giunse il momento di fondare il convento di Fuenteobejuna fu nel primo gruppetto lì inviato. In seguito, nel febbraio del 1900, partì per la missione di Terra Santa dove fu di famiglia nel convento del Santo Sepolcro e poi in quelli di Betlemme, Hain Carem e Nazaret, dedito al culto dei santuari e ad guidare i pellegrini che visitavano la Terra Santa.
Il 31 luglio 1902 fu nominato maestro degli studenti a Betlemme, da qui passò al noviziato di Nazaret del quale fu nominato secondo maestro nel 1907, ufficio che disimpegnò per breve tempo giacché nel settembre dello stesso anno fu nominato presidente dell’ospizio del Roseto presso Alessandria d’Egitto e, da qui, a Damietta con lo stesso incarico nel luglio del 1908.
Padre José tornò in Spagna nell’estate del 1913, reintegrandosi nel suo collegio di Chipiona, da dove fu destinato a svariati conventi. Dal 25 agosto 1922 al 21 novembre 1925 fu consigliere del Commissariato francescano provinciale, in questo stesso mese si trasferì a Puente Genil; nel gennaio 1929 fu destinato a Lebrija, poi a Coin dove fu vicario fino all’incendio dei conventi nel maggio 1931.
Dopo aver svolto l’ufficio di cappellano a Sanlùcar de Barrameda nel convento delle clarisse nel 1932, ritornò a Lebrija nel settembre dello stesso anno. Il 4 gennaio 1934 fu eletto per la seconda volta vicario del convento di Coin, da dove ritornò di nuovo a Lebrija, partendo da quest’ultima città i primi giorni di luglio del 1936 verso la sua ultima destinazione: Fuenteobejuna.
Per essersi rifiutato di bestemmiare venne ucciso a mezzogiorno del 21 settembre 1936 nel patio del carcere di Azuaga; aveva 66 anni di età, 49 di vestizione dell’abito e 40 di sacerdozio. Fu il primo dei sette martiri di questo gruppo.
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