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Beato Serafino (Gjon) Koda Sacerdote francescano, martire
Festa:
11 maggio
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Janjevo, Serbia, 25 aprile 1893 – Lezhë, Albania, 11 maggio 1947
Padre Serafin Koda, al secolo Gjon, fu missionario nelle zone montagnose dell’Albania del Nord e, in seguito, parroco a Lezhë. Fu arrestato nel 1947 con il pretesto di un complotto che avrebbe fomentato, con i suoi fratelli francescani, contro il regime comunista. Rifiutatosi di firmare la testimonianza con cui sarebbe stato giustificato l’arresto degli altri frati, fu torturato per quindici giorni e, infine, gli venne strappata la laringe. Morì quindi l’11 maggio 1947. Compreso nell’elenco dei 38 martiri albanesi, di cui fanno parte altri sei frati e un vescovo francescani, è stato beatificato il 5 novembre 2016 a Scutari.
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Gjon Koda nacque a Janjevo, nell’attuale Serbia, il 25 aprile 1893. Entrato tra i Frati Minori col nome di fra Serafin (Serafino), fu ordinato nel 1925 e celebrò la Prima Messa il 30 luglio dello stesso anno. Fu a lungo missionario nelle zone più difficili dell’Albania del Nord, nei villaggi di montagna, seguendo la scia degli altri suoi confratelli, la cui presenza lì datava al XIII secolo.
In seguito ricevette l’incarico di parroco a Lezhë. La diocesi era senza vescovo dal 1944, per cui padre Serafin cercò di calmare i suoi fedeli e, allo stesso tempo, prese contatti con monsignor Ndre Lufi, il vicario capitolare.
Tuttavia, in quell’epoca, il partito comunista aveva preso il potere, iniziando una sistematica persecuzione contro i credenti di tutte le fedi. In ambito cattolico, erano particolarmente presi di mira i gesuiti e i francescani, questi ultimi per la loro opera di consolidamento delle tradizioni popolari e di educazione, tramite il liceo “Illyrikum” di Scutari, aperto anche a studenti musulmani.
Padre Serafin venne arrestato nel 1947. Il pretesto fu causato da una riunione cui aveva partecipato con alcuni confratelli, per discutere di questioni economiche: tanto bastò per gridare al complotto. Quando gli fu ordinato di firmare una testimonianza con la quale accusava gli altri frati e, quindi, acconsentiva al loro arresto, rifiutò con decisione.
Subì quindi torture per quindici giorni: alla fine, gli fu strappata la laringe dalla gola. Morì quindi a Lezhë l’11 maggio 1947.
L’Ordine dei Frati Minori ha dato altri martiri alla Chiesa in Albania: molti di essi sono compresi nell’elenco dei 38 beatificati a Scutari il 5 novembre 2016. Precisamente, si tratta del vescovo di Durazzo monsignor Vinçenc Prennushi e dei padri Gjon Shllaku, Bernardin Palaj, Mati Prendushi, Cyprian Nika, Gaspër Suma e Karl Serreqi.
Autore: Emilia Flocchini
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