Luigi Maria Baudouin nacque in Vandea, a Montaigu, il 2 agosto 1765, ultimo di otto figli. La sua era una famiglia semplice e profondamente cristiana. Fu ordinato sacerdote nel 1789, l’anno in cui scoppiò la Rivoluzione Francese che con la Costituzione Civile del Clero obbligò i sacerdoti a disobbedire al papa. Molti decisero di emigrare, circa sette mila andarono in Spagna. Il 14 settembre 1792 padre Boudouin e il fratello Pierre, anch’egli sacerdote, andarono a Saragozza passando per Tolosa e Pamplona dove risiedeva il vescovo de La Rochelle. Il 2 novembre 1792 si proibì loro di vivere a Madrid o nelle capitali delle province e la situazione si complicò ulteriormente quando il 7 marzo 1793 scoppiò la guerra tra Francia e Spagna. In aprile il governatore di Valencia espulse tutti i sacerdoti francesi. Luigi Maria decise col fratello e altri preti di raggiungere Mons. Paillou; alcuni nel viaggio verso Madrid si ammalarono e decisero di lasciare il gruppo. Il 18 maggio 1793 raggiunsero Toledo, dove Pierre Martin Baudouin si stabilì. In quella città avrebbe esercitato il suo ministero, fino alla morte. Furono per Luigi Maria anni di grande maturazione. Il 20 febbraio 1797 Mons. de Mercy sollecitò Mons. Paillou a far tornare in patria alcuni sacerdoti esiliati, tra i quali Baudouin che dopo alcune avventurose vicissitudini arrivò in Francia nella notte del 14 agosto 1797. Vestito da marinario, su di una nave che trasportava sale, viaggiò con un amico, padre German Lebedesque. Sebbene in clandestinità cercò di riunire la comunità cristiana ma non poteva neppure celebrare i sacramenti. Durante il giorno, nel rifugio, si meditava la Parola di Dio e si facevano prolungate adorazioni al SS. Sacramento. Nella notte, invece, travestito, padre Luigi visitava gli ammalati. Il 15 agosto 1798, alla guida di un nutrito gruppo di religiosi e di laici, si consacrò a Maria. Il 13 gennaio 1800, fedele alla vocazione di predicare il Vangelo tra i più poveri, decise di fondare una congregazione di sacerdoti per evangelizzare le zone rurali e ricostruire quanto la Rivoluzione aveva distrutto. Una congregazione femminile ne sarebbe stata il sostegno. Finalmente, quando Napoleone Bonaparte ristabilì provvisoriamente la pace religiosa in Francia, padre Baudouin potè lasciare "Il nascondiglio" per recarsi a Jonchère dove il parroco era da tempo assente. Nel maggio 1801 il parroco di Chavagnes cadde infermo e manifestò la volontà che fosse lui a succedergli. Quanto da tempo sentiva nel cuore cominciava a divenire realtà. Conobbe Charlotte Ranfray, una religiosa che era stata cacciata dal suo convento, la quale il 2 luglio 1802, con cinque compagne, accolse l’invito a dar vita ad una nuova famiglia religiosa. Prese il nome in "suor Saint Benoit". Erano nate le Figlie del Verbo Incarnato (dette poi Orsoline di Gesù) che, meditando il mistero dell’Incarnazione dovevano vivere nell’umiltà, nella dolcezza, nella carità verso il prossimo. Padre Baudouin riuscì quindi a far riaprire il seminario di Chavagnes, il primo che riprendeva vita nella regione. Nel 1804 fondò i Figli di Maria Immacolata, l’anno seguente fu nominato superiore del seminario che ormai contava numerosi aspiranti preti. In sei anni divennero circa trecento. Il 15 novembre 1811, per decreto fu imposto un trasferimento. L’anno seguente padre Luigi lasciò Chavagnes per La Rochelle, seguendo il seminario che lì si trasferiva. Altri importanti incarichi lo attendevano: nominato vicario generale, lo restò fino a quando non lascerà la diocesi per trasferirsi in quella ristabilita di Luçon. Negli anni continuò a seguire le suore attraverso la corrispondenza, soprattutto diretta a Madre St. Benoit. Il vescovo di Luçon lo nominò vicario generale e superiore del locale seminario, fino al 1825, quando diede le dimissioni per motivi di salute. Potè tornare a Chavagnes per spendere le ultime energie a favore dei due istituti religiosi che aveva fondato. Tre anni dopo Madre St. Benoît morì. Nel 1834 padre Boudouin fondò un’altra comunità di fratelli a Escocia. Settantenne, spirò il 12 febbraio 1835. Le sue ultime parole furono: "La carità è vivere un amore senza misure”. Le Orsoline di Geù continuano oggi la loro missione in Francia, Italia, Spagna, Regno Unito, Irlanda, Canada, Bolivia, Cile, Equador, Camerun. I Figli di Maria Immacolata, sacerdoti e fratelli, operano in Francia, Venezuela, Antille, Togo e Burkina. Anche la Fraternità dell’Incarnazione, laici consacrati, ha comunità in differenti paesi.
Autore: Daniele Bolognini
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