Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati



Newsletter
Per ricevere i Santi di oggi
inserisci la tua mail:


E-Mail: info@santiebeati.it


> Home > Sezione Testimoni > Padre Zaccaria da Malegno (Giambattista Casari) Condividi su Facebook

Padre Zaccaria da Malegno (Giambattista Casari) Sacerdote cappuccino

Festa: Testimoni

>>> Visualizza la Scheda del Gruppo cui appartiene

Malegno, Brescia, 21 ottobre 1896 – Alto Alegre, Brasile, 13 marzo 1901

Giambattista Casari, nato a Malegno (Brescia) il 21 ottobre 1861, fu allievo del collegio dei Frati Minori Cappuccini a Borno. Colpito dall’esempio del maestro dei novizi, padre Innocenzo da Berzo (Beato dal 1961), si fece lui stesso cappuccino: vestì il saio nel 1883, cambiando nome in fra Zaccaria da Malegno. Divenuto sacerdote il 21 dicembre 1889, partì per il Nord-Est del Brasile, in compa¬gnia di altri sette missio¬nari, il 7 novembre 1894. Specializzato nelle missioni al popolo e nelle “desobrighe”, ossia la vi¬sita alle piccole comunità e alle fami¬glie disperse nella foresta, divenne noto come “Padre Santo” per la sua capacità di dirimere le contese e per il suo carattere mite. Il 13 marzo 1901, di passaggio per la missione di San Giuseppe della Provvidenza ad Alto Alegre, fu tra i primi a essere ucciso da parte di un gruppo di indios di varie tribù, mentre celebrava la Messa nella chiesetta della missione. Tra i morti accertati ci furono altri tre cappuccini (di cui due sacerdoti), sette suore Terziarie Cappuccine di Loano e due Terziari francescani, insieme a più di 250 fedeli. I suoi resti, insieme a quelli dei confratelli, delle suore e dei Terziari, riposano dal 1951 nella nuova chiesa parrocchiale di Barra do Corda.



Nascita e vocazione
Giambattista Casari nacque a Malegno, in provincia e diocesi di Brescia, il 21 ottobre 1861. Nella prima giovinezza perse la madre e soffrì molto nell’accettare le nuove nozze del padre.
Poiché desiderava proseguire gli studi, frequentò il collegio che era stato istituito presso il convento della SS. Annunciata a Borno. Lì conobbe il maestro dei novizi, padre Innocenzo da Berzo (beatificato nel 1961), e rimase ammirato dalle sue virtù.
Seguendo il suo esempio, chiese e ottenne di essere accettato in noviziato. Vestì il saio cappuccino  il 21 giugno 1883: nella stessa circostanza, con la professione dei voti semplici, cambiò nome in fra Zaccaria, seguito, secondo l’uso cappuccino, dal cognome legato al paese d’origine. Nel luglio 1887 compì la professione solenne, mentre il 21 dicembre 1889, a Milano, fu ordinato sacerdote; celebrò la Prima Messa nel suo paese natale.

Missionario in Brasile
Presentò subito domanda per le missioni, ma dovette aspettare fino al 26 settembre 1894, quando i superiori firmarono l’ordine di partenza, anche perché l’Ordine Cappuccino stava per restaurare la propria presenza in Brasile.
Padre Zaccaria partì, con altri sette confratelli, alla volta del Maranhão, dove fu impiantata la missione di San Giuseppe della Provvidenza, nei pressi di São Luis do Maranhão. Appena arrivato, si diede all’apprendimento della lingua portoghese, così da impiegarla quanto prima nelle missioni al popolo. In quell’apostolato specifico si spese senza curarsi delle fatiche che comportava.

I suoi incarichi
L’anno successivo venne trasferito a Barra do Corda come missionario “itinerante” tra gli indios, incaricato specialmente delle “desobrighe”: la visita alle “aldee”, villaggi di piccole comunità dispersi nella foresta. Nel corso di viaggi lunghi e spesso pericolosi, compiuti a cavallo, passava di capanna in capanna per amministrare i sacramenti o per dare consigli, improntati specialmente alla pacificazione tra indigeni e colonizzatori.
Nel 1895 divenne vice-superiore della missione, ma nel febbraio 1900 passò a diventare il superiore a tutti gli effetti dopo l’improvvisa morte di padre Celso da Uboldo, avvenuta per malattia l’11 novembre 1899. In breve divenne noto col soprannome di “Padre Santo”, per il suo carattere dolce e generoso.

Il rischio della missione
Tuttavia, l’operato dei frati dava fastidio agli indios, poco abituati al genere di fatica imposto dal lavoro agricolo nella missione. Un’epidemia di “sarampo”, simile alla rosolia, mieté svariate vittime nella missione e tra i ragazzi accolti o portati nei collegi tenuti dai frati e dalle suore Terziarie Cappuccine di Loano (oggi Suore Cappuccine di Madre Rubatto), arrivate alla missione nel 1899.
Padre Zaccaria riuscì a sventare un attacco notturno da parte di alcuni indios, convinti che la malattia fosse colpa dei frati. Tuttavia, aveva come il presagio che presto avrebbe incontrato la sua fine.
Scrivendo al fratello, religioso barnabita, dichiarò: «Caro Aristide, il mio corpo non l’avrai più in Italia. Voglio morire per i miei Indios tanto cari al mio cuore... Caboré, il cristiano apostata, il corrotto capotribù, insofferente del mio “non licet”, me l’ha giurata... fiat!».
Caboré era il soprannome di Joao Manoel Pereira Dos Santos, un indio la cui concubina era stata espulsa dalla missione: i Padri, infatti, mal tolleravano che gli abitanti del luogo avessero ancora i costumi precedenti al loro Battesimo.

Ucciso nel massacro di Alto Alegre
Il 12 marzo 1901 padre Zaccaria, che aveva rinunciato alla sua carica ed era tornato a Barra do Corda, si diresse alla missione di San Giuseppe, a dorso di mulo, per riparare la campana della chiesa.
Tra le 5 e le 6 del mattino del giorno seguente, mentre lui stava celebrando la Messa, un gruppo di indios fece irruzione della missione: fu una delle prime vittime a essere colpite. Tra i morti accertati ci furono altri tre cappuccini (di cui due sacerdoti), sette suore Cappuccine di Loano e due Terziari francescani, insieme a più di 250 fedeli.
Il corpo di padre Zaccaria fu recuperato insieme a quelli degli altri frati, delle suore e dei Terziari e portato a Barra do Corda; dopo i funerali, vennero collocati in una cappella mortuaria addossata al muro di cinta del convento.
Cinquant’anni dopo il massacro fu costruita una nuova chiesa a Barra do Corda, all’interno delle quali furono traslati i resti di quelli che ormai erano conosciuti, specie nell’Ordine cappuccino, come i martiri di Alto Alegre.
Malegno, il paese natio di padre Zaccaria, lo ha ricordato con un convegno di studi nel 2001, nel centenario della morte. Nel 2010, nei pressi della parrocchia del paese, è stato collocato un mosaico che lo raffigura.


Autore:
Emilia Flocchini

______________________________
Aggiunto/modificato il 2017-09-15

___________________________________________
Translate this page (italian > english) with Google

Album Immagini


Home . Onomastico . Emerologico . Patronati . Diz.Nomi . Ricerca . Ultimi . Più visitati