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Ruanales, Cantabria, Spagna, 23 marzo 1900 – Aravaca, Madrid, 5 dicembre 1936
Suor Agostina Peña Rodríguez, al secolo María Anunciación, era una religiosa delle Suore Serve di Maria Ministre degli Infermi, fondate da santa Maria Soledad Torres Acosta. Venne incaricata di accudire le consorelle anziane, in particolare suor Aurelia Arambarri Fuente, sofferente di paralisi. Con lo scoppio della guerra civile spagnola, dovette abbandonare il sacro abito e rifugiarsi con suor Aurelia e altre due consorelle in una casa fidata, ma dovette separarsi da loro. Accusata di essere una religiosa e di essere stata sorpresa a pregare, trovò il martirio il 5 dicembre 1936. Aveva trentasei anni, di cui tre di vita religiosa. Papa Francesco, con decreto del 3 giugno 2013, ha autorizzato la sua beatificazione, avvenuta il 13 ottobre 2013 a Tarragona.
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María Anunciación Peña Rodríguez nacque a Ruanales, nella regione spagnola della Cantabria, il 23 marzo 1900. I suoi genitori, Melitón e Agostina, la portarono al fonte battesimale della parrocchia del Triunfo de la Santa Cruz (Esaltazione della Santa Croce) due giorni dopo.
Ben presto, nella sua vita, si affacciò il dolore, con la perdita della madre in tenera età e l’impegno nel lavoro. Con il passar del tempo, si formava in lei uno spirito austero, laborioso e sensibile ai bisogni di quanti la circondavano.
Il 14 dicembre 1924 entrò come Postulante nell’Istituto delle Suore Serve di Maria Ministre degli Infermi, fondate da suor Maria Soledad Torres Acosta (canonizzata nel dal 1970), presso la casa di Tudela, ma si trasferì per il Noviziato nella Casa Madre, situata a Madrid. Là prese l’abito di suora coadiutrice (denominazione simile a quella di conversa, ossia suora proveniente da una famiglia povera) il 4 luglio 1925, assumendo, in ricordo della madre, il nome di suor Agostina. Nel periodo del noviziato venne descritta come «Persona di virtù non comune, sentimenti molto nobili e, benché di scarsa istruzione, molto intelligente».
A Madrid, il 5 luglio 1927, emise i primi voti e quattro giorni dopo entrò a far parte della comunità di Pozuelo de Alarcón, dove divenne un grande sostegno per le suore anziane e malate lì ricoverate. Il 5 luglio 1933 professò i voti perpetui.
Si dedicava principalmente alla coltivazione dell’orto ed accorreva appena le consorelle avevano bisogno di qualcosa. Appena aveva un momento libero, la si poteva incontrare in cappella, raccolta di fronte a Gesù Eucaristia.
La sua carità si esercitò in maniera palese quando le venne affidata suor Aurelia Arambarri Fuente, sofferente di paralisi. La notte si alzava ogni volta che lei la chiamava, senza emettere il minimo lamento.
Allo scoppio della guerra civile spagnola, nel luglio 1936, le religiose dovettero deporre l’abito e furono costrette a non poter comunicare le une con le altre, neppure per pregare. Quelle che potevano, si rifugiarono presso case di persone amiche. Quella che ospitava suor Aurelia e suor Agostina custodiva altre due religiose: suor Aurora López González, la più anziana dell’intero Istituto, e suor Daria Andiarena Sagaseta, di cinquantasette anni.
La famiglia ospitante dichiarò che, quando i miliziani vennero a catturarle e le insultarono sospettando che fossero suore in incognito, suor Daria affermò: «In effetti, siamo religiose; potete disporre come volete di noi, ma vi supplico di non far nulla a questa famiglia, perché, al vederci senza casa e autorizzata dal Comitato [organizzazione civile che sostituiva il Municipio] di Pozuelo, ci hanno accolte nella loro casa per carità».
Suor Agostina venne costretta a separarsi dalle consorelle e si unì a un’altra famiglia che stava scappando a Las Rozas e lì, da sola, venne accusata di essere una religiosa e di essere stata vista pregare. Il 5 dicembre 1936 subì il martirio, a trentasei anni. Le altre tre, invece, morirono probabilmente l’indomani o il giorno dopo.
Il 3 giugno 2013 papa Francesco ha firmato il decreto che riconosce l’uccisione in odio alla fede di suor Agostina e delle sue tre compagne, la cui cerimonia di beatificazione si è tenuta il 13 ottobre 2013 a Tarragona.
Autore: Emilia Flocchini
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