Firenze, 1922 - Arezzo, 14 luglio 1944
Studente di medicina all’università di Firenze e iscritto alla Fuci, dopo 1'8 settembre 1943 si unì alla Brigata Garibaldi "Pio Borri", attiva sull'Alpe di Catenaia divenendo responsabile del servizio sanitario. Si dedica dunque all’assistenza dei feriti, compresi i partigiani, che non vuole abbandonare quando i tedeschi ne rastrellano 49 a Molin de’ Falchi (Arezzo). Riconosciuta la sua funzione sanitaria, i tedeschi decidono di risparmiarlo e iniziano la strage. Mario si getta contro il sergente che comandava il plotone gridando: “No!”. Accorre un capitano per chiedere che cosa stesse succedendo: “Der Artz” (il medico), gli risposero. Il capitano prende il mitra di un soldato e spara sul medico. È il 14 luglio 1944. Dopo la Liberazione l'Università di Firenze ha conferito la laurea "ad honorem" alla sua memoria. Gli è stata conferita la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.
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