Nato ad Acqui a Villa Bogogna, regione Bagni, frazione di Lussito, nel 1548. Di umile condizione, intrecciava il lavoro dei campi con una continua preghiera. Accettato nell’Ordine Cappuccino e destinato alla questua, andava frequentemente soggetto a rapimenti ed estasi.
Fu riservatissimo nei sensi, povero ed umilissimo. Reputandosi meritevole dell’inferno, si raccomandava alle preghiere di tutti, per ottenere il perdono di Dio. Accettava le infermità chiedendo al Signore: “Accresci il dolore, ma accresci pure in me la pazienza”.
Dio lo favorì di grazie segnalate e del dono dei miracoli. Fra i vari fatti prodigiosi da lui operati ricordiamo la guarigione istantanea del Vescovo di Alessandria mediante un segno di croce e la vena d’acqua fatta zampillare da una roccia nel vecchio convento di Acqui.
Morì in Alessandria il 30 marzo, Martedì Santo, del 1627 all’età di ottant’anni, di cui quarantuno di religione.
Dopo la morte, l’intercessione del Servo di Dio si rivelò potente, e molti ottennero la grazia della salute.
E tutto si ferma qui, perché non esiste nessuna traccia di processi e di iter di beatificazione.
Ammesso alla professione ed affidatogli dai Superiori l’ufficio di cercatore, andò intensificando sempre più la consuetudine della preghiera.
Camminava ad occhi bassi, manteneva rigoroso silenzio e conservava una compostezza di modi angelica.
La passione di Nostro Signore era l’oggetto preferito delle sue meditazioni in convento e fuori.
Inoltrandosi dal coro verso il presbiterio per comunicarsi, alcune volte rimase alienato dai sensi, immobile e rapito in Dio per più ore.
Dal 1° luglio 1899 le sue ossa riposano ad Acqui nel Santuario della Madonnina, nella cappella laterale destra, entrando in chiesa.
Sulla lastra di marmo bianco sono incise le parole: OSSA V. FR. CONSTANTII ORD. CAPUCCINORUM - QUI OBDORMIVIT IN DOMINO - ANNO 1620 - DIE 30 MARTII.
Fonte:
|
|
Diocesi di Acqui Terme
|
|