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† Barcellona, Spagna, 23 luglio 1936
Suor Maria della Mercede, (Mercedes Mestre Trinché), nacque a Barcellona il 18 giugno del 1889. Entrò a 26 anni nel convento delle Monche Minime di Barcellona. Fece la professione solenne il 5 ottobre del 1920. Chi la conobbe testimonia che fu sempre molto umile e lavoratrice, assidua all'adorazione eucaristica e di notevole pietà mariana. Fu premiata col martirio ai 47 anni di età e 20 di vita religiosa. Anima di profonda vita interiore, desiderava consumare la sua vita per la gloria di Dio ed il bene delle sue consorelle. Si dava al lavoro con spirito gioioso ed atteggiamento di umile servizio. E' stata beatificata il 13 ottobre 2013 con altre consorelle Minime Scalze di San Francesco di Paola.
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Nacque il 18 giugno 1889 a Barcellona, figlia del panettiere Juan Mestre e di Carmen Trinché. Venne battezzata quello stesso mese come Mercè (catalano per Mercedes) Joaquina Josepa (Josefa).
A otto anni perse entrambi i genitori e dovette entrare in orfanotrofio, dove rimase fino a ventisei anni. In quel periodo, dimostrò una condotta esemplare, accostandosi con frequenza alla confessione e all’Eucaristia.
A ventisette anni, entrò nel convento delle monache Minime di Barcellona e venne ammessa come religiosa corista. Lo desiderava da tempo, ma aveva dovuto rimandare a causa della sua condizione di orfana; a dimostrazione di ciò, rifiutò un giovane che le venne proposto come marito.
Nella dichiarazione informativa sul noviziato, rilasciata prima dei voti perpetui, era presentata così: «Possiede la vocazione alla vita religiosa sin da piccola, ma in modo speciale da quando decise d’iniziare il Noviziato, spinta unicamente ad abbracciare lo stato religioso per maggior gloria di Dio e per la salvezza della propria anima». Infine, il 5 ottobre 1920 professò i voti solenni.
Due consorelle che la conobbero rilasciarono, nel 1988, alcune testimonianze giurate. Suor Concepción di Gesù riferì: «Era molto umile e lavoratrice, mansueta e caritatevole. Amava molto trascorrere parecchio tempo accanto al Tabernacolo. Anima di gran vita interiore. Quando abbiamo abbandonato il convento, aveva il compito di stare alla ruota del convento».
Suor Teresita di Gesù Bambino confermò: «Era molto incline al sacrificio e lavoratrice, aveva il compito di stare alla ruota perché era un po’ di salute delicata e per non dover fare tanti sforzi. Ciò nonostante, il giorno del bucato lo trascorreva stendendo i panni, sia che facesse freddo sia che facesse caldo. Era un’anima di gran vita interiore e molto amante della castità totale. [...] Amava molto la Vergine; pregava il Rosario con gran devozione, sempre raccolta e con gli occhi chiusi. Sembrava un angelo».
Allo scoppio della guerra civile spagnola, venne costretta ad abbandonare il convento e, insieme a otto consorelle e a Lucrecia Garcia Solanas, sorella di sangue di una di loro, si rifugiò in un edificio vicino, la Torre Arnau.
Alle tre e mezza della notte del 23 luglio, alcuni miliziani, informati da Esteban, il portinaio del convento, assaltarono la torre in cerca di dieci monache. Entrati nella sala da pranzo, videro nove donne che recitavano il Rosario e chiesero chi di loro fosse la superiora, per ottenere da lei i valori del convento.
Le nove monache e Lucrecia vennero gettate in un camion e, dopo essere fatte scendere, torturate e uccise. Al momento del martirio, suor Maria della Mercede aveva quarantasette anni, di cui venti di vita religiosa. L’autopsia del suo cadavere dimostrò che probabilmente aveva subito violenza, a giudicare dalle lesioni riscontrate, come la compagna suor Maria di Sant’Enrico.
Insieme alle sue compagne di martirio, è stata beatificata a Tarragona il 13 ottobre 2013, inclusa nel più vasto gruppo di cinquecentoventidue martiri caduti durante la guerra civile spagnola.
Autore: Emilia Flocchini
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