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Venerabile Maria Felicita Fortunata (Anna Clara Giovanna) Baseggio Monaca agostiniana
Festa:
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Ferrara, 5 maggio 1752 - 11 febbraio 1829
Nacque il 5 maggio 1752 a Ferrara (Italia), dove la famiglia, originaria di Rovigo, si era trasferita per motivi di lavoro. Il padre era uno scultore del legno. All’età di 10 anni, la Serva di Dio cominciò ad imparare l’arte dell’intaglio del legno e per l’apprendimento si spostò a Venezia, Padova, Senigallia e Siena. A 14 anni tornò a Rovigo. In questi anni avvertì la vocazione religiosa, contrastata dai genitori. A 18 anni il Signore le concesse la grazia mistica di partecipare alla sua passione, tra cui anche le stimmate a 18 anni: cinque piaghe sanguinanti a forma di croce sul petto. Nel 1783, entrò nel convento delle Terziarie di San Francesco a Rovigo, dove fu accolta nonostante fosse senza dote. Progredì nella vita spirituale in convento, dove fece ulteriori esperienze mistiche, in unione con la passione di Cristo. Il 9 novembre 1785 emise la professione solenne. Nel 1791 venne eletta Priora. Il governo non fu senza difficoltà, in modo particolare a causa di alcune sorelle invidiose. Dopo tre anni, fu nominata Vice superiora e sagrestana e, nel 1799, alla morte della Priora, la Serva di Dio fu nuovamente eletta all’ufficio di Priora. Nel 1805 per le leggi napoleoniche il convento fu soppresso. A Rovigo, riuscì a sopravvivere al regime napoleonico il monastero della Santissima Trinità delle Eremitane di Sant’Agostino. Come altre consorelle, anche la Serva di Dio entrò in questo monastero per continuare la vita religiosa. Nel 1810, con la soppressione degli Istituti Religiosi, anche il monastero delle agostiniane venne chiuso e le religiose furono costrette a tornare alla vita secolare. La Serva di Dio si trasferì in casa del fratello, dove visse dal 1810 al 1812, poi chiese di vivere vicino al Duomo, prendendo in affitto un’abitazione. Il sussidio governativo per le religiose esclaustrate permise il suo sostentamento, il resto lo aggiunse la Provvidenza tramite persone buone che la aiutarono economicamente. La Serva di Dio visse come monaca, anche se fuori convento, continuando ad avere esperienze mistiche. La sua casa divenne luogo di carità e di preghiera. Verso la fine della vita, avendo bisogno di assistenza per l’anzianità e la malattia, si trasferì nella casa di un nipote a Rovigo (Italia), dove morì l’11 febbraio 1829, all’età di 77 anni. Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 20 febbraio 2021.
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Anna Clara Giovanna Baseggio, nasce a Ferrara il 5 maggio 1752. I Baseggio sono tutti artisti: Giuseppe è scultore in legno, lo zio Massimo dipinge, i fratelli Antonio e Sante sono scultori. Sante è anche ingegnere, e progetta per Rovigo l'Accademia dei Concordi e il Teatro sociale. A dieci anni, Anna viene mandata a Ferrara ad imparare l'arte della doratura.
La Baseggio per ragioni di lavoro soggiornò in varie città italiane. Intanto in lei matura il germe della vocazione religiosa. Il fratello Sante si oppone alla sua scelta, ma la giovane artista la spunta, e il 10 ottobre 1783 viene accolta tra le Terziarie francescane della città, comunemente chiamate Le Muneghete. L'anno dopo veste l'abito religioso e prende il nome di suor Maria Felicita Fortunata.
Suor Maria Felicita entra speditamente nella profondità della vita contemplativa. Dio le dona di prevedere il futuro; impressiona però la partecipazione della suora alla passione di Cristo; dall'età di 18 anni porta le stimmate, ricevute come dono prezioso di Dio durante la preghiera nel duomo di Rovigo. Nel 1805 con decreto napoleonico dell'8 giugno, vengono soppresse molte case religiose. Fra queste è anche il convento delle Terziarie francescane.
Maria Felicita chiede di essere accolta fra le Eremitane di sant'Agostino, ed entra nel nuovo monastero e emette i voti solenni il 28 luglio 1806. Nel 1810 anche le agostiniane vengono soppresse. Va allora ad abitare prima nella casa del fratello Sante, e poi prende in affitto un'abitazione. Anima eletta, suor Baseggio non gode solo del dono delle stimmate, "cinque bolle rotonde" impresse nel suo petto a forma di croce, ma ha frequenti visioni di Gesù Bambino, il Bambolo come lo chiama lei. I suoi carismi li adopera per la sua ascesi, ma anche in favore della chiesa, della sua città, della sua gente.
Chiude i suoi giorni presso un suo nipote, l'11 febbraio 1829. Alla notizia della morte, la città si commuove per questa sua figlia e le tributa onori e affetto con solenni funerali. Dal 1995 la salma riposa nella chiesetta delle Suore Ancelle della SS. Trinità. Il processo canonico diocesano si apri il 30 maggio 1995. Conviene ricordare tra i "fioretti" della Baseggio quello riguardante il grano acquistato per il sostentamento della comunità, che marcisce e fa le farfalle. In ubbidienza alla superiora, Felicita prega e ottiene che il grano torni sano, mentre una miriade di colorite farfalle vola nella sua cella.
Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 20 febbraio 2021.
Autore: Claudio Zerbetto
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