Nel silenzio l'Incarnazione del Verbo diventa effettiva ed ogni giorno il Figlio si inabissa nel cuore dell'uomo, consegnandogli il suo volto segnato dal sentimento più vero, dal desiderio di viverne la sofferenza in quella stessa sua carne ma senza peccato. Il silenzio ci coinvolge nella totalità del nostro essere e ci rende aperti all'Altro. In questa società che piroetta inutili parole chi crede è chiamato «a gestire rotture e discontinuità e a vivere sotto lo sguardo di Dio in un universo pieno di brecce e crepacci!».
A dispetto di tutto il rumore che assorda la nostra vita quotidiana e che, inevitabilmente, tante volte ci allontana da Dio, la spiritualità e l’esempio della Venerabile Madre Maria do Carmo è utile e preziosa sia per la Chiesa tutta che per ogni singolo credente per insegnare a permettere al Signore di parlare alla nostra vita, nell’intimo del nostro cuore.
La Venerabile Madre nacque a Itù, frazione di Campinas (Stato di São Paulo) il 25 novembre 1898 da Theotônio Bueno e da Maria do Carmo Bauer e fu battezzata il 12 febbraio 1899 con il nome di Carmen Caterina.
A causa della giovane età e della salute malferma della madre la piccola Carmen fu affidata alle cure di una zia paterna, chiamata affettuosamente dalla famiglia Nhà Cota.
Il 21 giugno 1910 le furono amministrati i sacramenti della Comunione e della Cresima nella Basilica allora detta Matriz Velha a Campinas. La sua istruzione iniziò presso la Escola Progresso Campinero, e proseguì presso il Colégio Sion a São Paulo.
Durante gli anni del Colégio Sion la Serva di Dio maturò la sua vocazione religiosa carmelitana; quando il 21 settembre del 1917 ricevette la medaglia di «figlia di Maria» fu il momento in cui capì di volersi dedicare al servizio di Dio e della Santa Vergine entrando, così, nella famiglia carmelitana. Iniziò a collaborare con i Carmelitani della Provincia Romana di Rio de Janeiro, aiutandoli nella traduzione di articoli e nella redazione di un giornale. Questo percorso la porterà ad entrare successivamente nel Terz’Ordine carmelitano il 24 novembre 1924 con il nome di Benigna Consolata do Coração Eucarístico de Jesus. Tuttavia Carmen sentiva che la chiamata del Signore era più radicale e avvertì il desiderio di consacrarsi nell’Ordine delle Carmelitane Scalze. Il suo confessore Don Barreto decise di affidarla alle cure di Madre Benedita, monaca carmelitana incaricata di fondare un nuovo monastero a Rio de Janeiro, la quale mise alla prova la vocazione della giovane terziaria benché in realtà non la ritenesse idonea alla vita del chiostro in quanto di salute cagionevole. Il 24 ottobre 1926 ci fu la Vestizione religiosa e il 2 novembre 1930 la Professione solenne; le fu imposto il nome di Suor Maria do Carmo da Santissima Trinidade. Fu eletta priora due volte, nel triennio 1946-1949 e 1952-1955, e maestra delle novizie nel triennio 1949-1952. Nel 1955, mentre pregava di fronte al Crocifisso del coro, ebbe un’importante ispirazione, ovvero quella di fondare un nuovo carmelo «riparatore» e comunicò i suoi propositi ai superiori. Il progetto fu salutato con gioia sia dai Carmelitani sia dal vescovo di Taubaté, Monsignor Francisco Borja de Amaral, amico d’infanzia e compagno di giochi della Serva di Dio, nella cui diocesi si sarebbe dovuto fondare il carmelo, precisamente nella cittadina di Tremembé (Stato di São Paulo). Le intenzioni della Madre furono comunicate al Santo Padre Pio XII il quale benedisse la nuova fondazione. Scelta la sede, il trasferimento della Serva di Dio insieme ad altre cinque consorelle avvenne il 7 settembre del 1955, il monastero prese il nome di Carmelo da Santa Face e Pio XII, a causa della grande venerazione della Madre verso il papa. In seguito il prefetto di Tremembé donò un terreno di sua proprietà su cui edificare il definitivo monastero, in cui la monache si trasferirono il 7 settembre 1957. Madre Maria do Carmo da Santissima Trinidade si trovò a gestire i lavori del chiostro e nell’arco di cinque anni furono realizzati il giardino della clausura, il cimitero, la grotta in onore di Nostra Signora di Lourdes, la cappella e il refettorio. Inoltre era stata nominata vicaria all’atto della fondazione e confermata nel 1958, in seguito fu eletta maestra delle novizie nel triennio 1961-1963. Il 7 luglio del 1966 su colpita da un’emorragia cerebrale e spirò presso l’ospedale Santa Isabel di Taubaté alle ore 5.45 del mattino del 13 luglio. Madre Maria do Carmo ha vissuto 40 anni in clausura, conducendo una vita ritirata, tranne che in poche occasioni in cui i superiori le concessero dispensa di uscire per provvedere alla fondazione del nuovo carmelo e in occasione di ricoveri e interventi chirurgici di altre consorelle. Trascorse molto tempo alla grata per accogliere i suoi figli spirituali, laici come anche sacerdoti, che si rivolgevano a lei per chiedere preghiere, consigli e conforto in tante situazioni della vita. La sua vita non fu mai accompagnata dalla tristezza, perché anche nella prova non perdette mai la serenità e la gioia di vivere. L’impegno a favore del prossimo è stato sempre palpabile: quanti la conobbero sono unanimi nel sottolinearne la grande carità. La povertà evangelica fu vissuta dalla Venerabile fedelmente; diceva, infatti, che il povero doveva avere sempre il primo posto ed, in realtà, sia lei che le sue consorelle si sono sempre impegnate nel soccorrere i più bisognosi offrendo quello che avevano a disposizione, anche se alle volte non bastava per loro stesse. Molti anni dopo la sua morte il vescovo di Taubaté, Monsignor Carmo João Rhoden, SCJ, in data 2 febbraio 2010 emanava il Decreto di introduzione della Causa di beatificazione. Il 21 novembre 2012 l’Inchiesta Diocesana è stata ufficialmente consegnata presso la Congregazione delle Cause dei Santi. Il 23 gennaio 2020, il Santo Padre Francesco ricevendo in udienza Sua Eminenza Reverendissima il Signor Cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi. Durante l’Udienza, ha autorizzato Congregazione delle Cause dei Santi a promulgarne il Decreti riguardante le virtù eroiche.
Autore: Andrea Maniglia
Note:
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