Cocconato, Asti, 17 novembre 1822 - Torino, 20 maggio 1842
Giovane chierico degli Oblati di Maria Vergine, di profonda spiritualità, morì a soli 19 anni.
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Nato a Cocconato (Asti), il 17 novembre 1822, entrò a Santa Chiara, Pinerolo, l’11 settembre 1841. Fece la vestizione il 19 settembre 1841. Morì alla Consolata, a Torino, il 20 maggio 1842, all’età di 20 anni; è sepolto nella cripta della Consolata.
Il chierico Giuseppe Burzio è uno degli esponenti più significativi della spiritualità lanteriana nella sua prima epoca. P. Giordano, maestro dei novizi, ce ne ha lasciato un singolare profilo biografico dal quale desumiamo queste notizie sommarie.
Venuto da famiglia contadina, non ricca, ma molto religiosa – una sorella fu religiosa tra le Orsoline di Rivarolo Canavese – entrò a 18 anni nel seminario diocesano di Chieri e vi rimase un anno (1840-1841) , sotto la direzione di don Giovanni Bosco che ce ne lasciò un’importante memoria scritta. Conosciuti gli Oblati di Pinerolo, domandò di entrarvi. Vestì l’abito il 10 settembre 1841 e iniziò il suo noviziato, ma solo cinque mesi più tardi, il 25 febbraio 1842, ebbe i primi sintomi dell’etisia che gli era venuta a causa di una bronchite trascurata. Tre mesi dopo, l’11 maggio il novizio fu portato a Torino, nella casa della Consolata, nella speranza che i medici della capitale fossero in grado di arginare e di curare il male, ma poche settimane dopo il suo arrivo alla Consolata, il 20 maggio 1842, moriva coi segni della più grande devozione, lasciando in tutti un’indelebile memoria della sua virtù e della sua santa vita. Prima di morire, per concessione speciale, gli fu permesso di emettere la professione religiosa nelle mani del Rettor Maggiore P. Giuseppe Antonio Avvaro.
Il chierico Burzio fu paragonato a San Luigi Gonzaga per l’illibatezza dei costumi e il fervore della pietà. Era devotissimo alla Madonna e a San Giuseppe. P. Luigi Dadesso, segretario del Rettor Maggiore, scriveva nel Diario lo stesso giorno della morte di Burzio: “Oggi morì un angelo, Giuseppe Burzio, Oblato novizio di Maria Vergine, che spirò qui alla Consolata questa mattina alle ore quattro. Egli era in età di 19 anni, ed il giorno innanzi, avea fatta la professione religiosa e disse sì commoventi e patetiche parole che trasse le lagrime dagli occhi a quanti vi erano presenti”.
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