Terzogenita della famiglia di Carlo Re, agricoltore e fratello di madre Angela, nasce a Cortanze (AT) il 26 novembre 1723 ed è battezzata con il nome di Francesca forse su consiglio della zia, Terziaria francescana.
Stupisce la sua somiglianza con la zia e anche la sua grande inclinazione alla preghiera: pur piccolissima unisce la sua vocina all’Ave Maria del Rosario che ogni sera si prega in famiglia.
Francesca ama giocare, fare lunghe corse sulle colline del suo villaggio ed è solita entrare in chiesa per un saluto a Gesù.
Il parroco don Fraschini vedendone i progressi nella conoscenza del catechismo e la purezza d’animo, l’ammette alla prima comunione a dodici anni, anticipando i tempi in uso.
Francesca, passando in chiesa, vede sovente il gruppo delle Terziarie francescane che pregano guidate dalla zia Angela e inizia a desiderare di unirsi per sempre a loro, per condividerne la preghiera e l’impegno nella carità.
Quando l’età glielo consente, veste anche lei il saio e abbraccia con slancio l’ideale francescano.
A ventun anni, nel 1744, l’invito della chiesa giunge anche a lei e madre Angela, conoscendone la tempra generosa e forte, l’accoglie con gioia come consorella.
A Montanaro inizia per Francesca un nuovo e impegnativo stile di vita: alle quattro e mezzo la sveglia per la preghiera comunitaria, meditazione, santa messa. Poi l’uscita in paese per visitare gli anziani soli e i molti malati, dando loro sollievo con qualche medicina, aiutando nelle pulizie e confortando con qualche buona parola di fede e con il più luminoso sorriso.
Si narra che tra i malati che visitava ogni giorno, ci fosse un pover’uomo, affetto da una piaga cancrenosa a una gamba. Vane si erano mostrate tutte le cure mediche, continuate con poche speranze… Un giorno il medico, entrando nella povera casa, rimase sull’uscio in silenzio osservando una scena sconcertante: madre Francesca, credendosi sola, s’era chinata a baciare la piaga al malato. Inorridito il medico corse vicino, mentre Madre Francesca si alzava prontamente e usciva in fretta e silenziosa dalla casa. Quale però fu la sorpresa del dottore, quando, visitando la piaga del malato, costatò che si era perfettamente rimarginata!
La vita di carità verso il prossimo ha le sue radici profonde in una vita interiore intensissima, che si alimenta di preghiera e di penitenza.
Dopo la morte di Madre Angela, è per molti anni la più anziana di vocazione e deve supplire la superiora nelle sue assenze, brillando per la materna carità verso le consorelle, consolandole con qualche facezia per sollevarle, facendosi inferma con le inferme.
Ormai l’attesa dello Sposo si fa di giorno in giorno più pressante e madre Francesca, come la vergine prudente del Vangelo, gli va incontro con la lampada accesa del suo amore.
Il 9 gennaio 1794 dopo la solita alzata mattutina, mentre si reca alla preghiera, un colpo apoplettico ferma per sempre il suo cuore generoso: a 71 anni di età e 50 di vita religiosa il Signore la chiama a sé.
Fonte:
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