L’undici aprile 1914, quell’anno vigilia di Pasqua, chiudeva la sua esistenza terrena don Bernardo Mattio, parroco-arciprete di Dronero. A cent’anni dalla sua “nascita al Cielo” la Parrocchia SS. Andrea e Ponzio, in collaborazione con enti ed istituzioni del territorio, celebra questa ricorrenza in modo attento, solenne e, allo stesso tempo, affettuoso e famigliare.
Infatti non è solo “fare memoria” di un centenario importante ma dare continuità ad un modo concreto di vivere la fede cristiana, incarnato in un passato non troppo lontano ma che ha qualcosa da dire anche all’uomo e alla donna del XXI secolo. Intanto perché egli dimostrò in vita un forte amore per la Chiesa, per i poveri e i sofferenti tanto che, a pochi anni dalla sua morte (1928) fu avviata la causa di beatificazione (ripresa poi nel 1999, di cui chiusa la fase diocesana è ora in corso quella romana) e il suo corpo fu traslato dal cimitero urbano alla “sua” chiesa parrocchiale dove tutt’ora riposa.
Inoltre perché questo suo amore verso il prossimo si concretizzò in diverse opere ed azioni a sostegno dei più deboli. A lui si devono infatti la costituzione del Ricovero per gli anziani, l’orfanotrofio maschile e l’avvio della Casa della Divina Provvidenza (“Le Perle”) che ha festeggiato lo scorso anno il centenario della sua fondazione. Accanto a queste pie opere, in un certo senso tradizionali nel contesto dell’attività ecclesiale, ci fu l’intuizione della creazione e gestione (per circa 15 anni) di un tappetificio, istituito nel 1885, per evitare che i giovani e le giovani droneresi dovessero emigrare alla ricerca di lavoro. Un’intuizione che, quasi, precedette lo sviluppo della Dottrina sociale della Chiesa che ebbe il suo fondamentale riferimento nell’Enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII (1891). Ecco perché festeggiare questa ricorrenza centenaria; si tratta di guardare ad un testimone della Fede, vissuto in un periodo difficile, che traendo forza dalla sua esperienza cercò di vivere in prima persona, con una vita austera e povera, l’attenzione verso gli ultimi.
Un uomo, che pur nei tempi e situazioni mutati può essere un esempio per muovere anche noi verso le “periferie esistenziali “ alle quali ci richiama ogni giorno papa Francesco. Per tale motivo l’invito ai droneresi , ma non solo ad essi, è quello di avvicinarsi a questa importante figura attraverso le diverse occasioni che vengono proposte nel prossimo mese di aprile, per conoscerla, apprezzarla e trarne utili insegnamenti. Fondamentale, la riconoscenza che tutta la comunità dronerese esprime al professor Pietro Conte (don Pierino) per il suo indefesso lavoro per la raccolta e lo studio di tutti i documenti che sono andati a comporre il volume della “vita critica” di don Mattio. Una grande biografia che, ricordava padre Federico Lombardi “portavoce” del Papa, in un’intervista al Corriere di Saluzzo del 2 settembre 2010 “sarà studiata dai membri e dagli esperti della Congregazione delle Cause dei Santi per valutare se Don Mattio ha vissuto le virtù cristiane in modo “eroico”, cioè superiore al comune, eccezionale ed esemplare.
Se il giudizio della Congregazione sulle virtù eroiche di Don Mattio sarà positivo, il risultato verrà presentato al Papa, che firmerà un Decreto che attesterà appunto questa “eroicità delle virtù”, e Don Mattio potrà essere chiamato non solo “Servo di Dio”, come ora, ma “Venerabile”. Per il procedere della causa è perciò importante che la devozione a Don Mattio si conservi viva, così che tante persone di rivolgano a lui perché interceda presso Dio per le grazie di cui hanno bisogno, e se Dio vorrà concedere grazie straordinarie per questa via, il nostro Don Mattio potrà infine essere proclamato Beato”.
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