Villa de Azaña oggi Numancia La Sagra, Spagna, 3 maggio 1481 - Cubas de La Sagra, Spagna, 3 maggio 1534
Monaca professa del Terzo Ordine di San Francesco, Abbadessa del Convento di Santa Maria della Croce a Cubas di Madrid. Papa Francesco l'ha dichiarata Venerabile il 18 marzo 2015.
|
Suor Juana de la Cruz Vàzquez Gutiérrez (1481 – 1534), nota popolarmente anche come “La Santa Juana”, fu una suora francescana spagnola del XVI secolo. Fu una famosa mistica della sua epoca. Visse all’inizio del periodo d’oro della mistica spagnola, ed è contata tra le madri spirituali di Santa Teresa de Avila.
Nacque il 3 maggio 1481 a Numanzìa (Toledo). Nel 1488, quando a soli sette anni perse la madre, decise di vivere la sua vita nel convento di Santa Marìa de la Cruz e qui rimase fino all’età di tredici anni. Nel 1496 andò a vivere con una zia e lo zio Illescas. La sua bellezza e virtù erano tali che catturò l’attenzione di un nobile cavaliere, don Francisco de Laorte, che la chiese in sposa. Pressata dalla famiglia e dal giovane pretendente, si travestì da uomo e scappò di casa nel mese di aprile dello stesso anno dirigendosi verso Beaterio de Santa Marìa de la Cruz de la Sagra. Convinti i genitori adottivi della sua vocazione claustrale, nel 1497 fece la sua professione religiosa, prendendo il nome di Juana de la Cruz.
Visse come monaca francescana per 38 anni, durante i quali contribuì a diffondere la preghiere del Rosario e la devozione per l’Angelo Custode. Nel 1506 perse per qualche tempo l’uso della voce che poi improvvisamente le tornò nel giro di qualche mese, con una grande capacità oratoria. Nel 1509 divenne badessa del celebre Monastero di Maria della Croce di Cuba, dopo che questo era stato per diversi anni in parte abbandonato a causa della mal gestione economica avuta dalla badessa precedente, quella Agnese che aveva avuto, in tenera età, numerose visioni mariane e indicazioni dalla Vergine Maria su dove fondare il Monastero. Cosa più unica che rara, ebbe il titolo di abbadessa per dispensa papale di Giulio II. Fu tenuta in gran conto presso la corte dell’Imperatore Carlo V e Giovanni I d’Austria oltre che presso numerosi nobili europei. Divenne presto celebre per i numerosissimi miracoli che operava, oltre che per le capacità divinatorie che ebbe già a partire dai 4 anni di età. Nel 1505 ebbe il dono delle stimmate. Morì il 3 maggio 1534, all’età di 53 anni in odore di santità e anche se lei non è ancora stata canonizzata, la pietà popolare si riferisce a lei come Santa Juana o beata Giovanna della Croce.
Sant’Antonio Maria Claret, fondatore dei Claretiani, Arcivescovo di Cuba, confessore della regina isabella II di Spagna, nacque a Sallent (Catalogna) nel 1807 e morì a Frontfroide (Francia) nel 1870. Scrittore molto fecondo, trattò in un suo opuscolo della devozione agli angeli custodi. Ne riportiamo qualche brano in cui scrive proprio del rapporto della beata Giovanna della Croce con gli spiriti celesti:
“Tutti abbiamo il nostro angelo custode che ci protegge invisibilmente ubbidendo così al buon ordine della Provvidenza, ma non poche volte accade che per confortarci ci protegge in modo visibilmente prodigioso come nell’esempio che qui riferisco di quella grande discepola del nostro San Giovanni d’Avila che fu la Beata Giovanna della Croce, monaca francescana di Cuba. Non aveva più di quattro anni quando ebbe la felicità di godere visibilmente della presenza del suo angelo custode che le comunicò ammirabili luci e da allora diede tante prove di intelligenza e prudenza da stupire quelli che non sapevano quale maestro aveva. Cresceva in sapienza celestiale oltre che in età ed ebbe un vivo desiderio di entrare in qualche convento per dedicarsi al servizio del Re degli angeli. I suoi familiari opponevano al suo desiderio gravissime difficoltà, ma lei travestita da uomo fuggì da casa e si incamminò verso Cuba. Ad un certo momento , temendo che fosse in pericolo, si fermò in mezzo alla strada incerta se dovesse andare avanti o tornare indietro. Avvertì sensibilmente che il suo angelo la confortava e la incoraggiava a proseguire il viaggio, assicurandola che Dio l’avrebbe assistita. Infatti appena arrivò al convento di quella città, fu subito ammessa con grande sua gioia. Qui crebbe la sua familiarità non solo con il suo angelo custode, ma anche con gli angeli custodi delle sue consorelle. Quando fu superiora gli stessi angeli le suggerivano la correzione dei suoi difetti. Molte volte la elevano in estasi e fu in una di queste occasioni che il suo angelo custode le spiegò la battaglia di Lucifero nel cielo e la sua caduta. Alcune volte parlava in lingue anche in presenza di vescovi. Poiché era grande la fama di santità che godevano molti si raccomandavano a lei anche da molto lontano: in questi casi il suo angelo custode aveva la premura di avvisarla affinché lei procurasse di intercedere presso il Signore per loro. Le tribolazioni non le mancarono: Dio permise che fosse tormentata da infermità stranissime e incurabili e anche da gravissime persecuzioni che rovinarono la sua salute e la sua reputazione. Ma il suo angelo non si allontanava mai da lei e le appariva più di frequente. Lui era il suo confidente e il suo grande sostegno. Così rassegnata alla volontà di Dio si mantenne ferma come una roccia tra tante sofferenze. Il suo angelo infine la avvisò del tempo della sua morte. Fu allora che le apparve felice e trionfante e portò la sua anima nella gloria”.
Autore: Don Marcello Stanzione
Fonte:
|
|
Riscossa Cristiana
|
|