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Beato Giovanni Vici da Stroncone Francescano
Festa:
8 maggio
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† Lucera, Foggia, 8 maggio 1418
Frate francescano dell'Osservanza, uomo di profonda dottrina e eloquenza persuasiva, svolse un ruolo di primaria importanza nella diffusione del movimento francescano, ricoprendo la carica di commissario generale e vicario. Le sue peregrinazioni lo portarono a fondare conventi, come quello del SS. Salvatore a Lucera, dove, animato da una sincera passione per l'archeologia, rinvenne due lastre di pietra utilizzate da Federico II come mensa e le trasferì nella città pugliese. La sua fama di santità, testimoniata da miracoli e doti profetiche, si consolidò dopo la sua morte, avvenuta nel 1418, tanto che il suo corpo incorrotto fu oggetto di venerazione e i resti mortali traslati in un pilastro della navata laterale della Chiesa del SS. Salvatore, dove ancora oggi riposano.
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Il Beato Giovanni Vici da Stroncone (Terni), di cui ci è ignota la data di nascita, nel 1373 entra nell'Ordine Francescano dei Frati minori, e viene accolto nell’Eremo di Stroncone dal Beato Paoluccio Trinci da Foligno, padre del movimento dell’Osservanza. Questi frati zoccolanti propugnavano un ritorno alla semplicità della regola francescana primitiva.
Uomo dotto e fecondo oratore, per purezza di vita ed efficace eloquenza, Giovanni fu da tutti rispettato ed amato, ricoprendo il ruolo di commissario generale, dal 1390, e di vicario, dal 1415, dei frati minori osservanti. La sua vita s’intreccia con quella del giovane Beato Antonio Vici da Stroncone.
Nelle sue lunghe peregrinazioni Giovanni eresse alcuni conventi, fra cui nel 1406 quello di Lucera dedicato al SS. Salvatore, con annessa chiesa, sulle fondamenta di una chiesa così denominata sin dall'Alto Medioevo. Ricercatore di cose antiche, rinvenne presso le rovine del borgo di Castel Fiorentino (non lontano da Lucera) due lastre di pietra usate da Federico II come mensa nei giorni trascorsi nel luogo in cui poi morì nel 1250, e le portò a Lucera, dove ancora oggi costituiscono gli altari maggiori della Basilica Cattedrale dell’Assunta e della Chiesa del SS. Salvatore.
Chiaro per virtù, miracoli e spirito di profezia, morì a Lucera nel convento di SS. Salvatore l’8 maggio 1418 e venne sepolto prima nel coro, poi sotto l’altare maggiore.
Nel 1710 si procedette all'ispezione del sepolcro del Beato e furono trovati integri il cuore e le ossa; in tale occasione diverse furono le testimonianze di guarigioni ricevute. Nel 1830 i resti mortali vennero traslati e murati in un pilastro a sinistra nella navata laterale, per poi il 1° luglio 1970 venire murati in un pilastro a destra della stessa navata, dove ancora oggi riposano.
Non è ricordato nel Martyrologium Romanum ma viene commemorato nel Martirologio Francescano l’8 maggio.
Autore: Simone De Troia
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