Ganzirri, Messina, 13 aprile 1873 - 15 ottobre 1952
Nato a Ganzirri, frazione di Messina, il 13 aprile 1873, entrò giovanissimo nel seminario della città dello Stretto e il 21 dicembre 1895 fu ordinato sacerdote. Dopo aver compiuto gli studi teologici a Roma, ricevette l’incarico dal vescovo di Oppido Mamertina (RC) di ricoprire il ruolo di suo segretario e di padre spirituale del seminario. Rientrato a Messina il 10 agosto 1910 come penitenziere del duomo, collaborò attivamente con sant’Annibale Maria di Francia. La sua ansia principale fu la ricostruzione morale e spirituale della città distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908 e privata di tutte le opere di formazione e di assistenza alla gioventù. L’8 settembre del 1917 ottenne dall’arcivescovo di Messina, mons. Letterio D’Arrigo, l’approvazione per la fondazione della congregazione delle Ancelle Riparatrici del Sacratissimo Cuore di Gesù ed il 2 febbraio del 1918 venne aperta a Messina la prima casa della Comunità. Successivamente però gravi incomprensioni lo portarono ad essere esiliato dal suo istituto, ma sopportò tutto con eroica pazienza in adesione agli “adorabili disegni di Dio”, realizzando così la spiritualità che aveva insegnato con gli scritti e con la parola, in luminosa offerta di sacrificio e di preghiera. Morì a Ganzirri il 15 ottobre del 1952. Papa Francesco lo ha dichiarato Venerabile in data 5 giugno 2015.
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Antonino Celona, ultimo di sette figli, nacque Ganzirri il 13 aprile 1873, era un Giovedì Santo. Entrò nel Seminario Arcivescovile di Messina all’età di 11 anni e fu ordinato sacerdote a 22 anni, il 21 dicembre 1895. Venne quindi mandato a Roma dall’Arcivescovo Mons. D’Arrigo per conseguire la Laurea in Teologia e la Licenza in Diritto Canonico.Due anni dopo il Vescovo di Oppido Mamertina, Mons. Scopelliti, gli chiese di divenire suo segretario e Direttore spirituale del Seminario. Don Antonino rimase in quella diocesi circa undici anni, svolse vari incarichi ottenendo la stima di quanti conobbe, per qualità personali e la profonda preparazione dottrinale.
Dopo il terremoto di Messina del 28 dicembre 1908 sentì il bisogno di tornare nella sua diocesi e dare il proprio concreto contributo alla ricostruzione spirituale della città. Nominato Canonico Penitenziere della Cattedrale, si dedicò alla predicazione, alla direzione spirituale e alle confessioni. Avvicinando e seguendo spiritualmente tanti fedeli, percepì il bisogno di una “rigenerazione” religiosa della società, in particolare di una elevazione umana degli adolescenti mediante l’istruzione.Erano i difficili anni del post-terremoto e della Prima Guerra Mondiale e sentì come dovere pastorale, accompagnare i fedeli perché rinascesse in loro il desiderio di glorificare il Signore mediante una presa di coscienza dei peccati che continuamente l’uomo commette.
Dal 1910 al 1917 fu collaboratore nelle Opere Antoniane, presso il Santuario di Sant’Antonio da Padova, insieme a sant’Annibale Maria di Francia, a favore dei poveri e degli orfani. Incrementò inoltre la nascita di diverse Associazioni e istituì,il 25 marzo 1915, la Pia Unione delle Piccole Ancelle, giovani consacrate dedite in particolare all’insegnamento del catechismo nelle parrocchie. L’8 settembre 1917 ottenne dall’arcivescovo D’Arrigo il benestare per la fondazione della Congregazione delle Ancelle Riparatrici del Sacratissimo Cuore di Gesù, per le quali il 2 febbraio 1918 inaugurò la prima Casa. Desiderava un Istituto “moderno”, attento alle esigenze spirituali e culturali della società, “contemplativo e attivo” al tempo stesso. Concepiva il concetto di “riparazione” come uno stile di vita, reso concreto attraverso l’“unione” a Cristo applicata nella quotidianità. Avrebbe voluto fondare anche i “Messi di Maria”, un istituto maschile da affiancare alle suore, ma gli venne impedito. Dovette poi affrontare difficoltà e umiliazioni che lo portarono, persino,all’allontanamento dal suo istituto per quasi dieci anni. Accettò gli “adorabili disegni di Dio”, con l’offerta del sacrificio, nella preghiera.
Rimase Canonico Penitenziere della Cattedrale fino al 1935, dal 1934 al 1943 fu rettore del Santuario della Madonna di Montalto sul colle della Caperrina. Negli ultimi anni della vita, lontano dalla città e dal suo Istituto, in precarie condizioni di salute, visse una sorta romitaggio,dedito alla preghiera e allostudio. Dal 1943 visse nella sua piccola casa di Ganzirri in cui morì il 15 ottobre 1952. Benedì sempre le sue figlie spirituali alle quali lasciò in eredità “l’opera della riparazione”.
Il 16 luglio 1981 fu istruita la causa di beatificazione di padre Antonino Celona, esempio di prete zelante, dotto e amabile, innamorato dell’Eucaristia, della Madonna e della Chiesa. È stato dichiarato Venerabile nel 2015. Le “sue” suore, oltreché in Italia, sono presenti in Brasile, in Costa d'Avorio, in Polonia e negli Stati Uniti d'America.
Autore: Daniele Bolognini
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