Graziosa Zechini nasce a Venezia il 24 maggio 1586: era la vigilia di Pentecoste. Il 29 maggio, nella vecchia chiesa di San Bartolomeo, ricevette il Battesimo.
I genitori, Giannantonio e Maria Bonomo, erano illustri per famiglia e molto più per lo spirito religioso che ne informava la vita, contrassegnata da una speciale devozione verso la beatissima Vergine.
Graziosa era la seconda di dieci sorelle e cinque fratelli e fin da molto piccola la sua occupazione preferita divenne la preghiera. Il cammino spirituale di Graziosa fu molto aiutato dalla presenza di una Terziaria Domenicana, suor Domenica Benzoni, amica della mamma, che la indirizzò alla direzione spirituale di don Pietro Zorzi a cui ella affidò l’animo suo con piena confidenza.
Intanto nel cuore di Graziosa si faceva sempre più vivo il desiderio di consacrarsi totalmente a Dio in un monastero di stretta clausura dell’Ordine del Poverello d’Assisi.
Superate le resistenze dei genitori Graziosa lasciò Venezia nel 1606 per entrare in un monastero di Clarisse Cappuccine di Padova. Purtroppo, nonostante la buona volontà della giovane postulante, la salute non resse al duro lavoro a cui di dispose con generosità: il monastero era in costruzione e Graziosa divenne un manovale improvvisato. Arrivata a Venezia la notizia della grave malattia della figlia, i genitori mandarono il figlio maggiore a Padova per riportarla a casa, dove le prodigarono le loro migliori cure.
Ma nel cuore di Graziosa restava un forte anelito alla vita monastica che non le dava pace. Finalmente ripresa in salute venne a conoscenza di una nuova fondazione che si stava avviando a Padova e, sostenuta da suor Domenica, riuscì ad ottenere il permesso dei genitori di poter partire nuovamente per questa città. Dopo molte difficoltà, il 13 dicembre 1612, iniziò, con altre quattro giovani, una forma di vita interamente contemplativa in un monastero intitolato a San Bonaventura. All’inizio di questa esperienza fu adottata la Regola del Terz’Ordine Regolare di San Francesco d’Assisi, che fu poi affiancato da nuovi statuti, da lei chiamati Santi Ordini, che furono approvati il 4 ottobre 1645 da papa Innocenzo X. I Santi Ordini sono il frutto della sapienza spirituale maturata lungo gli anni di solitudine, abitata da un grande anelito di conformità al Cristo obbediente. Ed è soprattutto questo che Madre Graziosa volle trasmettere alle sue figlie: dimorare nel Cuore di Cristo per assimilare i Suoi sentimenti e vivere nella vera carità. I mezzi per raggiungere questa meta sono l’obbedienza che ci deifica nel beneplacito divino, il santo silenzio che ci permette di gustare l’amato Gesù, la gemma della santa custodia del cuore per non permettere che niente offuschi quella limpidezza in cui si specchia il celeste Sposo. È degno di nota il singolare amore di Madre Graziosa per l’Eucaristia: in tempi in cui la Santa Comunione veniva ricevuta raramente ella desiderava per le sue figlie la Comunione quotidiana perché, diceva, “altro rimedio non hanno avuto in tante contraddizioni alla loro Compagnia che l’accostarsi a questo amoroso cibo”. E invitava, una volta ricevuta la Santa Comunione, a ricordarsi delle sofferenze del Signore, a promettergli fedeltà nel suo santo servizio e a offrirsi in olocausto con il dolcissimo Sposo al celeste Padre.
Solo dopo l’approvazione dei Santi Ordini e l’erezione canonica del monastero di San Bonaventura, Madre Graziosa poté emettere la sua professione solenne nelle mani del Vescovo Giorgio Corner: era il 21 novembre 1646. L’anno successivo anche le altre monache emisero la loro professione nelle mani della Madre il 27 dicembre. La sua missione era ormai compiuta: aveva donato la vita a quel celeste e divino Amore per il quale era stata creata. Gli ultimi anni trascorsero in un ringraziamento continuo. Verso la mezzanotte del 31 gennaio 1655 Madre Graziosa, dopo aver affidato le sue figlie al Crocifisso, spirò dolcemente.
Autore: Eremite Francescane di Padova
|