1965 - 20 marzo 2016
Vincent Machozi, prete assunzionista di Bunyuka nel territorio di Beni (Nord Kivu), è stato ucciso da un gruppo di uomini armati che hanno fatto irruzione nel convento dove risiedeva. Lo riferisce il Sismografo. Amisi Kalonga, amministratore del territorio del Beni, ritiene che si sia trattato di un assassinio mirato: si volevano uccidere p. Machozi e Abdul Paluku Kalemire III, capo della comunità di Basho, in missione nella zona e ospite dello stesso convento. Secondo quanto ha dichiarato Kalonga “il gruppo armato era composto da dieci uomini che hanno minacciato i lavoratori della parrocchia e che cercavano il capo della collettività e il prete. Ha inoltre aggiunto che “la loro missione era evidentemente quella di uccidere il capo della collettività di Bashu e il prete” ma non sono riusciti completamente nella loro efferata missione. Fonti della sicurezza hanno riferito che dopo l’omicidio gli assassini sono fuggiti a bordo del veicolo di Kalemire, abbandonandolo poi in un altro villaggio.
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“Perché mi uccidete?”. Sono queste le ultime parole di padre Vincent Machozi, sacerdote assunzionista ucciso nella notte di domenica 20 marzo nel villaggio di Vitungwe-Isale, a 15 km da Butembo, nel Territorio di Beni (Provincia del Nord Kivu nell’est della Repubblica Democratica del Congo).
Secondo quanto riferito a La Croix da padre Emmanuel Kahindo, Vicario Generale della Congregazione degli Assunzionisti (Agostiniani dell’Assunzione), egli stesso di nazionalità congolese, “alcuni militari sono arrivati su dei veicoli verso mezzanotte, hanno abbattuto la porte e l’hanno ucciso sul posto”. Stando ad alcune testimonianze riportate dall’agenzia Fides, gli autori dell’assassinio sarebbero da ricercare tra le forze armate congolesi (Fardc).
Il sito Benilubero riferisce che “una decina di soldati in uniforme delle Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo, pesantemente armati, che viaggiavano in jeep, hanno fatto irruzione nel perimetro del centro sociale Mon Beau Village, dove si erano riuniti i capi tradizionali Nande per prendere parte ad una riflessione sulla pace convocata da Mwami Abdul Kalemire III”, capo della comunità di Basho, in missione nella zona e ospite dello stesso convento.
I soldati hanno subito chiarito che volevano colpire il capo Kalemire e p. Vincent. Nonostante il tentativo degli astanti di nascondere la presenza delle due persone prese di mira, i militari hanno scoperto p. Vincent che si trovava all’aperto, nel cortile, e stava lavorando al suo computer portatile. Si è sentita una raffica di arma automatica mentre p. Vincent gridava: “Perché mi uccidete?”. Kalemire III si è salvato solo perché aveva appena lasciato p. Vincent per andare a riposarsi.
Vincent era già stato minacciato di morte, tanto è vero che nel 2003 era stato costretto all’esilio negli Stati Uniti. Questo non gli aveva impedito di diventare Capo Redattore di Benilubero. Dopo il suo ritorno nella Rdc, era sfuggito a sette attentati.
P. Vincent aveva denunciato più volte le sofferenze della popolazione Nande causate dalla presenza nel Territorio di Beni di diversi gruppi armati dediti allo sfruttamento illegale del coltan (minerale usato nella fabbricazione di componenti elettronici per apparecchi elettronici), spesso con la connivenza dell’esercito regolare.
Il religioso era nato nel 1965. A 17 anni era entrato nella Congregazione degli Assunzionisti. Dopo aver completato gli studi in Francia fu ordinato ad Angers nel 1994. Ha insegnato al seminario di Kinshasa ed ha conseguito un dottorato all’Università di Boston in risoluzione dei conflitti.
Sempre domenica 20 marzo, un sacerdote dell’Ordine dei Chierici Regolari Minori (Padri Caracciolini) è stato ferito gravemente in un agguato stradale a Katwiguru, 30 km da Rutshuru, nell’est della Rdc.
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