«Come Vescovo diocesano competente a tale tipo di istruzione; motivato da un senso di giusta coscienza (…) riconosco il carattere soprannaturale dei felici eventi con cui Dio per mezzo della sua figlia prediletta, Gesù attraverso la Sua Santissima Madre, lo Spirito Santo per mezzo della Sua diletta Sposa, ha voluto manifestarsi amorosamente nella nostra diocesi».
Domenica 22 maggio 2016, Mons. Héctor Cardelli, vescovo di San Nicolás (a nord di Buenos Aires, Argentina), ha confermato il carattere soprannaturale per gli “eventi mariani” accaduti a partire dal 25 settembre 1983, quando la veggente, Gladys Motta, vide apparire la Vergine vestita di azzurro e con il Bambino in braccio; entrambi avvolti da una straordinaria luce. L'apparizione era stata preceduta da una serie di fatti straordinari, in particolare molte corone del Santo Rosario avevano cominciato a brillare in molte case dei fedeli della città di San Nicolás, quasi ad anticipare quanto sarebbe accaduto di lì a poco. Da quel 25 settembre numerosissime sono state le apparizioni e molti i messaggi.
Il primo di questi viene dato il 13 di ottobre 1983, giorno dell'ultima apparizione di Fatima, mentre il 15 di novembre la Signora si presentava con il titolo di Nostra Signora del Rosario: «Sono la patrona di questa regione, fate valere i miei diritti».
Come per altre apparizioni mariane, la Vergine indica alla veggente un luogo su cui edificare un santuario - «Non chiedo splendori. Chiedo una casa spaziosa.» - cosa che avviene puntualmente e nel 1989 l'immagine venerata viene trasferita nel nuovo tempio dedicato appunto a Maria del Rosario di San Nicolás. Questa immagine, una statua di legno un po' più alta di una donna di media statura, era stata segnalata alla veggente dalla Vergine. La statua venne trovata, con sorpresa dei sacerdoti, nel campanile della Cattedrale di San Nicolás, venne poi restaurata e quindi posta nel nuovo santuario; l'immagine ha circa 150 anni e fu donata alla cattedrale da una signora che l'aveva portata da Roma, dopo essere stata benedetta da Papa Leone XIII.
L'8 novembre 1984 la veggente racconta come gli appare la Vergine. «Oggi come non mai sento che devo dire come vedo la Beata Vergine Maria. Non è una bellezza facile da descrivere: è bella, e in Lei va insieme con l'umiltà, la forza, la purezza e l'Amore, così: con la maiuscola, perché tutto l'amore del mondo non copre l'amore che prova per i suoi figli. Quando ordina, sento la forza che ha con sé. Quando dà consigli, sento il suo amore materno. E quando dice che soffre per i suoi figli lontani dal Signore, mi trasmette la sua tristezza». In quello stesso anno, 1984, Gladys comincia a vivere la Passione di Nostro Signore.
Il 13 maggio 1989, ancora in occasione dell'anniversario delle apparizioni di Fatima, la Vergine dice a Gladys: «Oggi come allora, a Fatima, sono nuovamente qui a visitare la terra, anche se [queste visite] sono più frequenti e prolungate, perchè l'umanità vive momenti molto drammatici». Ancora una volta, quindi, sembrerebbe che il messaggio delle apparizioni di Fatima non sia affatto concluso, i momenti drammatici vissuti dall'umanità richiedono ancora una presenza così frequente e assidua della Vergine. Questo, in un certo senso, conferma le parole di Papa Ratzinger del 2010 quando disse che «si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa», al netto di tutte le recenti speculazioni intorno al famoso Terzo Segreto. Il dato che rimane, infatti, è quello di una condizione di drammaticità che l'umanità sta vivendo, insieme ad un intensificarsi delle visite della Madre ai suoi figli.
Su questo c'è già molto da riflettere. I messaggi delle apparizioni argentine, in continuità con quanto comunicato in tutte le apparizioni mariane degli ultimi 200 anni, parlano della necessità della conversione dei peccatori, il ritorno ai sacramenti della Confessione e dell'Eucaristia, la necessità vitale della preghiera e in particolare della preghiera del Santo Rosario, infine, la preghiera per la pace e l'amore al prossimo. In uno dei messaggi la Signora del Rosario di San Nicolás dice: «Alcuni di voi diranno: “Niente di nuovo dice il Signore.” Io dico: Tutto è nuovo, perché nulla si pratica, sembra che di Dio nulla si conosca». E in altro messaggio: «In quei luoghi del mondo in cui sono stati dati i miei messaggi, sembra di aver predicato nei cimiteri, perché non c'è stata la risposta che vuole il Signore».
La pubblicazione di questi messaggi, interrotta nel 1990, è stata ripresa proprio grazie al vescovo Cardelli che lo ha annunciato il 25 settembre 2014. «A San Nicolás – disse il vescovo - Maria Santissima, in rivelazioni private confidate alla signora Gladys Motta, in modo semplice e in un linguaggio adatto all'uomo di oggi, ci consiglia come una madre fa con il suo bambino. Davanti a un mondo disorientato e che ha perso il senso soprannaturale della vita Ella ci orienta, come madre e maestra, ricordandoci quello che Gesù ci ha detto e ci invita ad ascoltare, accettare e annunciare quello che dice». Così hanno visto la luce i libri con i messaggi dal 2005, fino al 2014.
Autore: Lorenzo Bertocchi
Sono messaggi estremamente attuali e pertinenti con la modernità e la crisi di fede nella Chiesa quelli che la Vergine del Rosario di San Nicolas in Argentina ha affidato alla veggente Gladys Quiroga de Motta tra il 25 settembre del 1983 e l’11 novembre 1990. 1804 messaggi che la Madonna ha chiesto venissero resi pubblici. Recentemente la Diocesi di San Nicolas de los Arroyos, retta dal vescovo Domingo Salvador Castagna ha allestito un portale dove i messaggi sono classificati cronologicamente e tematicamente.
Vi si può così scorgere la precisione con la quale la Madonna ha voluto manifestarsi alla veggente, la quale, a differenza di altri veggenti della storia recente e no, non si è mai fatta vedere in pubblico ed è sempre stata nel nascondimento. Ma i messaggi si ricollegano a Fatima e a Lourdes che sono citati spesso. E la Madonna spiega che “in tutti i luoghi del mondo dove ho dato messaggi, sembra che si sia predicato nei cimiteri, non c’è stata la risposta che voleva il Signore.
Per questo il tuo popolo è stato eletto, predica perché i tuoi fratelli rispondano alla chiamata del Signore, nostro Dio”, ha detto nel gennaio del 1984. Significativa anche la modalità con la quale è stata predisposta la statua che da quel giorno viene venerata a San Nicolas. Una modalità che non può non richiamare ad un’altra importante profezia della modernità. E’ il 27 novembre 1983: la veggente chiede alla misteriosa signora che cosa deve fare. La Vergine le risponde di andare a recuperare una statua che giace dimenticata all’interno della torre campanaria della Cattedrale di San Nicolas.
La veggente esegue e si scopre che si tratta di una statua raffigurante la Madonna col bambino e il Rosario, che fu benedetta nell’800 da Papa Leone XIII in occasione della fondazione della cattedrale cittadina. Lo stesso Leone XIII il cui sogno premonitore sul diavolo sciolto dalle catene per 100 anni rappresenta ancora oggi una delle profezie più misteriose della storia recente.
Ma la Madonna parla alla veggente di tutti i mali moderni e chiede sacrifici, riparazioni e conversione: aborto, divorzio, odio, mancanza di fede. Il 15 settembre 1989 elenca quelli che sono i “miei dolori: ateismo, mancanza di carità, i bambini che non nascono, le incomprensioni nelle famiglie, il grande egoismo di molti miei figli nel mondo, cuori chiusi all’Amore della Madre” mentre il 10 febbraio 1986 chiede novene per l’unione delle famiglie perché in questi giorni i divorzi si stanno diffondendo in maniera allarmante”.
Ma le parole della Vergine non devono essere “motivo di pena”, come lascia detto il 4 febbraio 1984 perché dovete essere convinti che “il futuro sarà meglio del presente”. Mentre i messaggi del 2005 non sono ancora stati pubblicati, quelli dal 1983 al 1990 sono stati pubblicati tutti, tranne uno. Risale al 1984 e si riferisce, come ha riferito il quotidiano El Clarin, all’Argentina che “attraverserà situazioni gravi fino a quando arriverà il momento nel quale il Signore la proteggerà”.
La maggior parte dei messaggi parlano del Male nel mondo e delle pene sofferte dalla Chiesa. “Quelli che non obbediranno avranno il peso della loro colpa, il Signore non tollera la malvagità che viene dal nemico”. Ma – dice l’8 agosto 1984 – niente può distruggere l’opera di Dio perché sopra Dio non c’è nessun potere, niente può distruggere la Chiesa dato che la Chiesa è lo stesso Cristo e Cristo è la verità”.
Parole di conforto arrivano quando invita a non lamentarsi “quando passerete momenti di dolore perché senza dolore non potete riparare, bisogna accettarlo come offerta al Signore per le vostre colpe”. E lega queste riparazioni alla Messa dove “mio figlio è presente con tutto il suo amore, Cristo sarà presente con voi e voi con Lui, questo si vive nella Messa, per questo serve la Messa”.
Il 5 febbraio 1985 si parla del mistero di iniquità: la veggente ha una visione. Vede enormi mostri che vengono verso di lei: “Sono orribili, alcuni sembrano dinosauri e altri sembrano persone, però molto brutte, con orecchie e testa grandi. Non appena sono vicinissimi a me, appare una muraglia celeste che si interpone tra me e i mostri. Poco dopo la Vergine mi dice: “Questi mostri rappresentano il Maligno, che vuole attaccare la Chiesa e la muraglia è il mio manto protettore”.
L’attacco alla Chiesa è prefigurato anche il 1 novembre 1986, solennità di tutti i santi: “Figlia mia – dice -: mi assale un gran dolore nel vedere con quale crudeltà è attaccata la Chiesa, io sto combattendo per salvarla. Il mio cuore in questo tempo sta effondendo amore”.
Concetto ripetuto il 9 novembre dell’anno seguente in cui nel chiedere una novena per la Santa Chiesa si dice che “Sta subendo una orribile persecuzione”, ma che “risplenderà in futuro come la più splendente delle stelle”. Messaggio che la Madonna si raccomanda a “far conoscere”.
Rivolgendosi alla stessa Gladys, il 12 giugno 1987 spiega che “ateismo e persecuzione si estendono per la debolezza spirituale dei tuoi fratelli”. Ma “l’azione misericordiosa del Signore è tanto grande che arriverà, ma tutto si deve risolvere nella preghiera e nella riparazione. Non cesserò di dire a miei figli; smettete di offendere Dio”.
Il 24 novembre si torna a parlare di divorzio: “Commettono un gravissimo peccato, un attentato contro Dio, perché (il matrimonio ndr) è un legame indissolubile”. Subito dopo si rivolge a Gladys pregando per le creature che non nascono, che non riescono a vedere la luce del giorno. Sono tanti gli aborti, sono tanti gli attentati alla vita che appartiene solo a Dio”.
Che la Messa sia da valorizzare maggiormente è un concetto ribadito anche il 15 settembre 1984: “Un buon cristiano deve sentirsi obbligato a partecipare alla Santa Cena, alla Messa quotidiana o per lo meno una volta alla settimana. In questo momento quello che il mio adorato figlio ci trasmette è l’amore del Padre e la Salvezza eterna, dove è lui che si offre per noi” perché – aggiunge il 9 giugno ’85 – “nella santa Messa non si riceve il Corpo e il Sangue di Cristo simbolicamente, ma Gesù Cristo è presente e si offre veramente”. Due mesi dopo, il 3 agosto, ribadisce: “Voglio che andiate e partecipiate alla Messa perché in essa vi alimenterete con il Pane di Vita, che non vi recherà nessuna pestilenza che venga da fuori perché Gesù la distruggerà”.
In occasione della solennità della Beata Vergine di Lourdes nel 1990, in uno degli ultimi suoi messaggi finora pubblicati, la Vergine invita a “pregare, riparare e confidare. Benedetti quelli che trovano nella preghiera un rifugio per le loro anime, quelli che riparano le gravi offese che sono inferte a mio figlio e che confidano nell’amore di Madre”. Poi promette: “Tutti quelli che confideranno in Dio e in Maria, saranno salvi” e si raccomanda di predicarlo. Infatti, pochi giorni prima aveva messo in guardia che “quelli che non obbediscono alla Madre soffriranno i dolori della morte, in cambio quelli che la accoglieranno (la Madre ndr.) godranno dei benefici della vita”.
Autore: Andrea Zambrano
Note:
Testi dei messaggi della Madonna: www.santisimavirgen.com.ar/mensajes_virgen_san_nicolas/consulta_de_mensajes.htm
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