Vigilio è il quattordicesimo vescovo di Brescia.
Negli elenchi diocesani, il suo episcopato è posto tra S. Ottaziano e S. Tiziano. Si presume abbia governato la chiesa bresciana nella seconda metà del secolo V.
Anche di lui come di tutti gli antichi pastori della diocesi bresciana, venerati sugli altari, non si hanno notizie attendibili.
Di lui conosciamo solo il nome. In molti lo confusero con i santi vescovi di Tapso o di Trento, o con quello della diocesi soppressa di Lectoure in Francia.
“Il Vescovo Vigilio – come riferisce Antonio Fappani -è ricordato in ben cinque libri manoscritti dei secoli XIII e XV e in quattro ordini litanici primitivi. Tra questi vengono segnalate in particolar modo le litanie monastiche bresciane del codice Regio Vaticano risalente al X secolo e quelle dei “Frafmenta Liturgica”, riportate in una pergamena del XIV secolo e passate ai Canonici Lateranensi di Bologna”.
E’ tradizione che il Santo sia andato ad Iseo con il probabile proposito di evangelizzare la riviera Sebina, fino a spingersi in valle Camonica.
Fu sepolto nella chiesa da lui fondata ad Iseo, secondo la normale disciplina del tempo. In tale luogo le sue reliquie furono oggetto della massima venerazione della popolazione fin dai tempi antichi.
Dopo l’VIII secolo, parecchie ossa, tra cui il teschio e un braccio di Vigilio, vennero trafugate e trasportate nella parrocchiale di San Lorenzo a Brescia. In quella sede saranno oggetto di quattro traslazioni. Nella prima, intorno al 25 febbraio 1002, i resti mortali vengono collocati accanto a quelli di Sant’ Ottaziano; mentre l’ultima traslazione del 6 maggio 1763, è avvenuta durante l’ottavario delle celebrazioni per la rinnovata consacrazione di San Lorenzo. In questa occasione i teschi di San Vigilio e di Sant’Ottanzio vengono collocati in due nuovi busti, mentre le ossa vengo poste in due piccole urne e messe dietro l’altare maggiore.
Le reliquie, scampate al trafugamento di San Lorenzo, e rimaste nella primitiva pieve di Iseo saranno traslate nella chiesa “plebanale” sorta nel XII secolo e successivamente sistemate nell’arca marmorea nel 1633, sotto l’altare maggiore. Il 15 aprile 1951, nel corso di una grande festa, il teschio di San Vigilio, venne riportato ad Iseo.
Ancor oggi lungo la riviera del Sebino e nel capoluogo lacustre, S. Vigilio gode di grande venerazione.
Sulle rive del lago, in prossimità del monte sorge il santuario della Madonna della Ceriola risalente al V secolo. Inizialmente era una piccola cappella fatta costruire da San Vigilio, in sostituzione di una antico tempio pagano, dove l’effige di Maria, seduta in trono col Bambino in braccio, era stata scolpita e intagliata in legno di cerro.
Ad Iseo la festa patronale di S. Vigilio, si festeggia l’ultima domenica di settembre.
Nel Martirologio Romano e in quello bresciano, il Santo era ricordato il 26 settembre.
Dal 1962 la sua festa è stata conglobata al 20 aprile insieme a tuti i santi bresciani.
Autore: Mauro Bonato
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