Sennara, conosciuta in Bretagna come Azenora, fu la madre di s. Budoco. Secondo la Chronica di s. Brioco (scritta prima del 1420) era figlia del re di Brest (infatti una delle grandi torri del castello porta ancora il suo nome) e si sposò con il conte di Goëlo, un antico possedimento feudale della Bretagna settentrionale ad Ovest della baia di Saint Brieuc. In questa Chronica è descritta anche la fantastica seppur affascinante storia dell’esilio di Sennara, scacciata a causa delle macchinazioni della matrigna, e della nascita del figlio Budoco mentre, chiusa in una botte, veniva trasportata dalla corrente lungo la Manica. Finalmente raggiunse terra con il figlio e sbarcarono all’abbazia di Beau Port vicino Waterford dove Sennara si guadagnò da vivere come lavandaia finché morì: intanto suo figlio entrava come monaco nell’abbazia e più tardi tornava in Bretagna dove divenne vescovo di Dol. A Sennara fu dedicata una chiesa a Zennor, nella Cornovaglia occidentale, fin dal sec. XIII e la sua festa si celebra il 6 maggio. Ella è la patrona della piccola parrocchia di Languengar a Léon, vicino Lesneven in Bretagna, ed il pozzo santo che vi si trova è ancora visitato dalle madri il cui latte è insufficiente a nutrire i loro bambini.
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Sennara, conosciuta anche come Azenora in Bretagna, era una figura di nobile lignaggio. Secondo la Chronica di San Brioco, redatta prima del 1420, era figlia del re di Brest e moglie del conte di Goëlo, un antico possedimento feudale nella Bretagna settentrionale. La sua discendenza regale è testimoniata dalla torre del castello di Brest che porta ancora il suo nome.
Esilio e Nascita di San Budoco
La Chronica narra la drammatica vicenda dell'esilio di Sennara, causato dalle macchinazioni della sua matrigna. Costretta a fuggire, Sennara si trovò ad affrontare un destino incerto. La leggenda narra che, incinta del figlio Budoco, fu rinchiusa in una botte e gettata in mare. Trasportata dalla corrente lungo la Manica, sopravvisse miracolosamente e approdò con il figlio neonato all'abbazia di Beau Port vicino Waterford.
Vita Monastica e Morte
L'esilio non spense la fede di Sennara. Ella trovò rifugio e conforto nell'abbazia, dove si dedicò umilmente al lavoro di lavandaia per sostentare sé stessa e il figlio. Budoco, crescendo all'ombra del monastero, maturò la vocazione monastica e, in seguito, divenne vescovo di Dol in Bretagna. Sennara trascorse il resto della sua vita nell'abbazia di Beau Port, dove morì in fama di santità.
Culto e Devozione
La memoria di Santa Sennara è rimasta viva nei secoli. A partire dal XIII secolo, una chiesa a Zennor, nella Cornovaglia occidentale, fu dedicata al suo nome. La sua festa si celebra il 6 maggio. In Bretagna, Sennara è venerata come patrona della piccola parrocchia di Languengar a Léon, vicino Lesneven. Un pozzo santo, situato presso la chiesa parrocchiale, attira ancora oggi le madri che chiedono l'intercessione della santa per l'aumento del latte materno.
Simboli e Iconografia
Santa Sennara è spesso raffigurata con abiti regali, a simboleggiare la sua nobile origine. La sua iconografia include anche la botte, simbolo del suo esilio miracoloso, e il giglio, emblema di purezza e verginità.
Autore: Franco Dieghi
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