Sia nel Calendario Romano generale sia nei calendari delle Chiese particolari e degli istituti religiosi, ricorre frequentemente la memoria della beata Vergine Maria. Sono numerosi nei Propri del rito romano i formulari di messe della Madonna; il loro oggetto, unico è identico, - l'opera di Dio in Maria santissima, compiuta in vista di Cristo e della Chiesa -, è celebrato sotto molti e vari aspetti. San Giovanni Paolo II promulgò il Messale della Beata Vergine Maria con formulari liturgici propri relativi ad alcuni titoli mariani. Riportiamo nella presente scheda l'introduzione alla Messa di "Santa Maria madre del Signore".
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Tra i titoli con i quali nel Vangelo viene chiamata la beata Vergine, è eminente il titolo di «Madre del Signore», con il quale Elisabetta, la madre del Precursore, piena di Spirito Santo (cfr Le 1,41), la salutò: «A che debbo che la Madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1, 42). Con questo appellativo viene qui proposta la messa che si trova nel Messale Romano, Comune della Vergine Maria, Tempo Ordinario n. 3, pp. 653, i cui testi si segnalano per la «romana sobrietà», come si ama dire, e per la venerazione del tutto singolare verso la Madre di Gesù. Il Prefazio invece e stato desunto dal Proprio delle messe dell'ordine della beata Vergine Maria della Mercede, (Curia Generalizia dell'ordine dei Mercedari, Roma 1976, p. 11). In questo prefazio si rende gloria al Padre per la divina maternità di cui «nella (sua) sapienza di amore» per opera dello Spirito Santo ha fatto dono alla beata Vergine: verso il suo Figlio - «grandi cose hai fatto in Maria Madre del Cristo tuo Figlio», - e verso il suo popolo - «le hai affidato un compito materno nella Chiesa» -.
Benedetta sei tu, Vergine Maria,
dal Signore Dio, l'Altissimo,
più di tutte le donne sulla terra;
egli ha tanto esaltato il tuo nome,
che sulla bocca di tutti sarà sempre la tua lode.
[Cfr Gdt 13,23.25]
Fonte:
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Messale della Beata Vergine Maria
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