Fuente del Maestre, Spagna, 23 dicembre 1909 - Badajoz, Spagna, 14 febbraio 1983
Luis Zambrano Blanco, nato il 23 dicembre 1909 a Fuente del Maestre, presso Badajoz, in Spagna, ultimo di quattro figli. Comprese giovanissimo di essere chiamato al sacerdozio: entrò quindi nel seminario di Badajoz la sera del 30 settembre 1922. Fu ordinato sacerdote il 24 giugno 1934, mentre imperversava ancora la guerra civile: nelle sole Asturie vennero uccisi 34 sacerdoti e distrutte 58 chiese e lui stesso, nel 1936, venne incarcerato. La notte di Natale del 1935 accolse il proposito di verginità di una ragazza, Maria: era il primo membro dell’Istituto Secolare “Hogar de Nazareth”, che ottenne l’approvazione diocesana nel 1949. Morì il 14 febbraio 1983 a Badajoz. Il suo processo di beatificazione si è svolto negli anni 1998-2002 nella diocesi di Mérida-Badajoz. Papa Frncesco l'ha dichiarto Venerabile il 10 ottobre 2016.
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Nascita, infanzia e sacerdozio
Luigi (Luis) Zambrano Blanco nacque il 23 dicembre 1909, a Fuenete del Mestre nella provincia di Badajoz in spagna. Era l’ultimo di quattro figli di Antonio e Josefa. La sua famiglia era modesta e profondamente cristiana.
Fin a piccolo manifestò l’idea di poter diventare sacerdote, seguendo le orme di suo fratello José, e dopo i suoi primi studi scolastici, all’età di soli tredici anni, la sera del 30 settembre 1922, entrò nel seminario diocesano di San Atón di Badajoz.
Dopo aver terminato gli studi teologici, fu ordinato sacerdote il giorno 24 giugno 1934 e celebrò la sua prima messa, cinque giorni dopo, nella chiesa di Nostra Signora De la Candelaria del suo paese natale.
Coadiutore a Ribera del Fresno
Inizialmente fu nominato coadiutore nella parrocchia di Ribera del Fresno, dove attraverso il contatto con la dura realtà del tempo ebbe l’idea di fondare un istituto di vita consacrata dedicata in modo speciale al servizio delle parrocchie.
Erano quelli i tempi difficili della Guerra civile, e nelle Asturie vennero 34 sacerdoti e furono distrutte 58 chiese- Don Luigi seppe sempre dimostrare un grande equilibrio e nella sua azione pastorale volle sempre predicare la pace tra le opposte fazioni e impegnarsi in prima persona nel fondare numerose opere di carattere sociale che fossero a servizio delle persone più povere e bisognose.
Fondatore del Focolare di Nazareth
Il 25 dicembre 1935 fondò proprio a Ribera del Fresno, l'Istituto Secolare Focolare di Nazareth (Hogar de Nazareth), con lo speciale orientamento di servizio verso la parrocchia e le opere sociali in essa fondate.
Il 25 dicembre 1935, Maria Gragera, pronunciò la sua offerta perpetua a Dio per l'apostolato nel mondo, il servizio alla parrocchia, l'educazione e i poveri.
Era la prima laica consacrata in questo Istituto.
All’Istituto femminile “Focolare di Nazareth” partecipano donne consacrate, secolari che per vocazione aspirano a vivere la perfezione evangelica e la totale dedizione all'evangelizzazione, all’interno della società. “I suoi membri, che vivono nel mondo, soli, o nella propria famiglia, o in gruppi di vita fraterni, si dedicano a cercare la santificazione del mondo, vivendo al suo interno”.
Don Luigi, era un sacerdote secolare, senza alcuna inclinazione alla vita religiosa, esercitava il suo ministero sempre nella parrocchia.
E per questo pensa ad un nuovo stile di vita per i membri dell'istituzione ai quali dice: “Agire nell'azione cattolica e ovunque abbia lavoro da fare o con il miglior spirito secolare, o con lo spirito del vero religioso e con vero zelo sacerdotale, facendo dell'istituzione un'opera ampia e universale e della casa una scuola ampia, dico, ampia come la parrocchia o il luogo in cui è stata eretta”.
Nell'intuizione fondamentale c'era il germe di ciò che è essenziale nell'Istituto secolare: la laicità consacrata, la consacrazione nel mondo in un vero laicato, per lavorare, nell'edificazione del Regno.
Il motto per l’Istituto che si ispira alla spiritualità della primitiva Casa di Nazareth propone solo una visione del mondo: “Gesù Cristo, Gesù Cristo e nient'altro che Gesù Cristo , vivendolo di "Un solo cuore e una sola anima ".
Inoltre le consacrate devono avere un amore particolare per Cristo povero, ubbidiente e vergine, nella costante ricerca di conformarsi a Lui e l'impegno a contemplare Dio nella vita quotidiana; l'amore per la Chiesa e la fedeltà agli orientamenti del Magistero e l'atteggiamento permanente di servizio verso i fratelli soprattutto i poveri.
Le consacrate devono impegnarsi nell'apostolato parrocchiale specifico quali l’animazione liturgica e la dedica all'altare, la catechesi, la pastorale giovanile e la presenza nell'assistenza. Dovranno essere al servizio dei più poveri: anziani, dei disabili, degli ammalati mentali, degli emarginati socialmente, degli immigrati. Inoltre il loro impegno nell'educazione e formazione cristiana sarà nelle scuole, officine, università, centri occupazionali, appartamenti protetti.
Il giorno 19 marzo 1949, il vescovo di Badajoz, Mons. José Mª Alcaraz y Alenda approvò con un proprio decreto di “Pia Unione”, concedendone l'approvazione retroattivamente dal 1935.
Nel 1936, si costituisce il primo nucleo dell’istituto detto “La Providencia” quale rifugio per tutte quelle persone bisognose in tempo di guerra e nel periodo postbellico, che è anche il più antico centro di assistenza per gli ammalati di mente dell’intera provincia di Badajoz. In quell’anno Don Luigi fu arrestato.
Parroco a Olivenza
Dopo un breve periodo tra gli anni 1941 e 1945 in cui venne inviato a d Almendral, don Luigi all’età di trentasei anni fu nominato parroco della chiesa di Santa Maria Maddalena a Olivenza. In questa sede rimase per ben ventiquattro anni.
Anche qui seppe dare avvio a numerose iniziative pastorali e sociali, in perfetta linea con il magistero pontificio, tra cui volle le scuole parrocchiali, con l’annessa mensa per gli alunni, chiamata del “Patronato di san Giuseppe” e destinate esclusivamente alla gioventù operaia.
Nella sua azione di pastore, da un momento di freddezza iniziale dei suoi parrocchiani, seppe suscitare uno straordinario fervore di devozione dal quale scaturirono nel corso degli anni bel ottanta diverse vocazioni religiose.
Malattia e morte
Nel mese di ottobre del 1969, a causa della sua malferma salute fu nominato vicario nella parrocchia di San Giovanni Battista. Qui la sua principale preoccupazione fu l’impegno nell’amministrare il ministero della confessione e la direzione spirituale.
Ammalatosi con un cancro alla lingua, seppe sopportare la malattia con grande pazienza. A chi gli chiedeva quanto soffriva rispondeva sempre con la stessa frase: “Io non soffro perché offro tutto al Signore con molta gioia”.
Don Luigi Zambrano Branco morì a Badajoz il giorno 14 febbraio 1983.
Il processo per la beatificazione
Il processo per la beatificazione di don Luigi Zambrano Branco fu autorizzato dalla Santa Sede con il proprio nulla osta, il giorno 18 luglio 1998. Il processo diocesano si svolse dal giorno 29 dicembre 1998 e il 15 febbraio 2002 nella diocesi di Mérida- Badajoz. Il giorno 13 febbraio 2004 fu pubblicato il decreto di approvazione di tale processo.
Il giorno 11 ottobre 2016, con la promulgazione del decreto sulle virtù eroiche, Papa Francesco l’ha dichiarato venerabile.
Autore: Mauro Bonato
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