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Beato Biagio da L’Aquila Laico francescano
Festa:
27 giugno
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† Ortona, Abruzzo, 1441
Laico francescano, compagno di San Giovanni da Capistrano. Morì ad Ortona, in Abruzzo, nel 1441. Fu sepolto dell’antico convento di San Francesco fuori le mura. Nel leggendario francescano stampato a Venezia nel 1722, alla voce sul venerabile Fra Lorenzo da Villa Magna osservante, viene citato il Beato Biagio. In quel testo parlando della chiesa dove riposa il corpo di fra Lorenzo si dice: “dove anco si trova il corpo del religiosissimo fra Biagio Aquilano, compagno carissimo di San Giovanni da Capistrano, lì quel fu onorato d’ogni virtù, e bontà; mai non disse parola oziosa, e quando diceva tutto era per onor di Dio e edificazione del prossimo con una umilissima gravità”.
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La svolta decisiva nella vita di Beato Biagio giunse con l'incontro con San Giovanni da Capistrano, un frate francescano di grande fama e influenza, noto per la sua fervente predicazione e il suo impegno nella lotta contro l'eresia. Divenne presto un devoto compagno di San Giovanni, accompagnandolo nei suoi viaggi e sostenendolo nella sua missione evangelizzatrice.
Al fianco di San Giovanni da Capistrano, Beato Biagio viaggiò in lungo e in largo per l'Italia e l'Europa, diffondendo il messaggio del Vangelo e combattendo contro le eresie che proliferavano in quel periodo. La sua testimonianza di fede era semplice e diretta, fatta di parole sincere e opere concrete. Si narra che non proferisse mai parole oziose, ma che ogni suo discorso fosse intriso di amore per Dio e di desiderio di edificazione del prossimo.
Beato Biagio trascorse la sua vita al servizio di Dio e del prossimo, instancabilmente impegnato nella predicazione e nell'opera di carità. La sua morte sopraggiunse ad Ortona, in Abruzzo, nel 1441. Le sue spoglie riposano nell'antico convento di San Francesco fuori le mura, dove ancora oggi sono venerate dai fedeli.
La fama di santità di Beato Biagio si diffuse rapidamente dopo la sua morte, alimentata dai racconti delle sue virtù e dai miracoli che gli venivano attribuiti. Nel 1722, il suo nome fu inserito nel leggendario francescano stampato a Venezia, a testimonianza della sua venerazione da parte dell'ordine francescano. La sua festa liturgica è fissata al 27 giugno.
Autore: Franco Dieghi
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