Sant'Angilramno è il trentottesimo vescovo della diocesi di Metz. Succede a San Crodegango e dopo un periodo di sede vacante durato ben due anni (766-768).
La sua posizione è stata assegnata dal più antico catalogo dei vescovi della città, compilato intorno al 776 e giunto ai nostri giorni nel cosiddetto “Sacramentario” di Drogone, vescovo di Metz tra gli anni 823 e 855.
San Angilramno, nato a Sens, entrò da giovane quale un monaco nell'abbazia di sant'Avoldo.
Successivamente fu nominato abate dell’Abbazia di Saint Pierre de Senones. Era il settimo al guidare i monaci di quella modesta abbazia benedettina che si trovava in Lorena.
Il 25 settembre 768, San Angilramno è stato nominato vescovo di Metz, grazie all’intervento di Pipino il Breve. Egli ricevette dal pontefice il titolo di arcivescovo.
Fu amico di Carlomagno che accompagnò in quasi tutti i suoi viaggi, che lo nominò, nel 781 cappellano di corte.
Durante il suo governo della diocesi, creò nella cattedrale di Metz, un importante scriptorium.
Verso il 783 chiese a Paolo Diacono di redigere le “Gesta episcoporum Mettensium” per scrivere la storia di tutti i vescovi di Metz e dell’intera dinastia carolingia
Secondo una falsa tradizione, verso il 785 avrebbe inviato al papa i Capitula Angilramni, una raccolta di diritto canonico che riguardava i vescovi. Si pensava che avesse scritto tale opera per difendersi da coloro che lo accusavano di violare il diritto canonico risiedendo presso Carlomagno e non nella sua diocesi.
Ma oggi i Capitula sono oggi considerati un falso del IX secolo.
E’ sicuro che redasse una delle prime revisioni della Bibbia.
San Angilramno morì, il 26 ottobre 791, in Ungheria mentre accompagnava Carlomagno in una delle sue campagne contro gli Avari.
Riportato in patria, il suo corpo venne sepolto nell'abbazia di sant'Avoldo.
E’ venerato come santo. La sua memoria liturgica e festa è stata fissata per il giorno 25 ottobre.
Autore: Mauro Bonato
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