Sant’Amone è il secondo vescovo di Toul. Nella cronotassi della diocesi è l’immediato successore del protovescovo San Mansueto.
Si presume visse intorno al 400, anche se alcune fonti ci raccontano che governò la diocesi intorno alla metà del IV secolo.
C’è un antico inno del breviario della diocesi che lo menziona come il vescovo che combatté vittoriosamente contro l’eresia.
Un’antica tradizione ci ricorda che per il suo amore alla solitudine, visse per qualche periodo in una grotta la cui profondità era di 15 metri.
Alcuni ci raccontano che aveva lasciato la città per sfuggire alla furia devastante di Attila e degli Unni, e una leggenda tradizionale ci racconta che mentre il Santo fuggiva, trovatosi di fronte a una grande roccia, divenuta un ostacolo sulla strada del vescovo, la pietra si aprì e si rinchiuse su di lui per nasconderlo ai suoi inseguitori.
Non sappiamo la data della sua morte.
Fu sepolto insieme a San mansueto nella chiesa di San Pietro apostolo, che sarà successivamente intitolata ad protovescovo di Toul.
Nel 1107, nella cripta dove era sepolto furono trovati anche i corpi dei santi Alca, Celsino, Auspicio e Orso, tutti vescovi di Toul.
L’attributo iconografico di Sant’Amone è un pozzo.
Esiste una sua raffigurazione nella parte absidale della Cattedrale di Toul. Un eremo nel villaggio di Salxerotte porta il suo nome.
In passato la sua festa si celebrava il 23 ottobre. Oggi a Nancy e a Toul si celebra il 25 ottobre.
Autore: Mauro Bonato
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